martedì 31 marzo 2015
Da Pittsburg
Cari amici ed ascoltatori..... questa ragazza di Pittsburg alla fine degli anni 90' stava preparando un disco dal probabile titolo "Concrete jungle", ma causa la chiusura dell'allora casa discografica Paisley Park Rec......non se ne fece nulla....A distanza di qualche anno la brava cantante lo ripropone per la Dreadlix Rec., una buona miscela di soul and R&B.....enjoy QUI ....zero
lunedì 30 marzo 2015
Ci vorrebbe un po' di sole...
Cari amici ed ascoltatori .........ecco una nuova proposta dal sapore un po' datato. Era un po' di tempo che non ascoltavo una disco band, anche se qua si sente, indubbiamente, una modernità del suono che è tipica dei giorni nostri, vi sono interessanti richiami funk, cinemartic ed acid jazz, tanto da attirare la mia attenzione e sufficenti a postarverli....enjoy.... QUI ....zero
una preview
domenica 29 marzo 2015
Qualcosa di nuovo....
Cari amici ed ascoltatori....Kyle Jason è un musicista compositore newyorchese che assieme alla sua band ha prodotto un paio di cd, suonando musiche che pescano nella tradizione jazz e R&B, poco noti in europa ve li propongo per un assaggio con un loro disco del 2005; enjoy.....QUI zero
sabato 28 marzo 2015
Smooth
una preview
venerdì 27 marzo 2015
Ciofeca contest
Ricevo da parte del centurione e pubblico immantinentemente....
Anche qui da noi non ci facciamo mancare nulla, almeno per quanto riguarda il ciofeca contest. Sebbene penso che forse a qualcuno certa musica (forse è un eufenismo?) potrebbe anche piacere. Il gruppo in questione si chiama Zu (autori anche di altri dischi che ho…ndr) e l’album, uscito nel 2015: Cortar Todo. A dire il vero un po’ si sforzano di dare un senso al tutto è infatti risulta essere un mix fra rumorismo d’avanguardia, free jazz sperimentale metallico, elettronica cosmica e incubi apocalittici ma qua e là affiorano anche sprazzi di un sound almeno udibile. Ma è poca cosa! Certo che a ben vedere ci sono opere anche peggiori ma oggi non ho voluto essere così cattivo… E poi i Pan Sonic sono sempre lì dietro l’angolo…nel caso… QUI
Bootleg
On Stage Recording, tre serate live dalla california
Alan Hertz' Marijuana Jazz Band:
Steve Kimock - Guitar
Bobby Vega - Bass
Alan Hertz - Drums
Terry Haggerty - Guitar
Chip Roland - Organ
Kendrick Freeman - Percussion
Steve Kimock - Guitar
Bobby Vega - Bass
Alan Hertz - Drums
Terry Haggerty - Guitar
Chip Roland - Organ
Kendrick Freeman - Percussion
giovedì 26 marzo 2015
donne e jazz...2° puntata
Cari amici ed ascoltatori...non tutte le donne ritengono il jazz un tintillamento mentale per soli uomini; pensiamo a quelle donne che cantano jazz, Nina Simone ,Ella Fitzgerald, Edith Piaff, tanto per pescare qualche nome dal passato.....grandi interpreti, infatti, ma solo interpreti.... più raro è trovare donne che fanno jazz.... eppure ce ne sono .La rete, per un poliascoltatore critico seriale come me è come una miniera dove scavare alla ricerca di rare pepite e gemme da poter condividere; da Oakland California salta fuori questa contrabassista, autrice, compositrice e cantante di nome Aneesa String. E' giovane, solo 24 anni, ma con alle spalle anni di studio e perfezionamento, brava, bella voce, completamente sconosciuta da noi, nel giugno dell'anno scorso esce con il suo primo lavoro "A shift in paradigm"; interessante, da ascoltare, ma sarà mica un uomo?....QUI ....zero
una preview
mercoledì 25 marzo 2015
un nuovo luppolo
Sierra Nevada and hops go hand in hand. What began as a crazy idea scribbled in a pub eventually became our newest year-round hop bomb, Torpedo Extra IPA. The first beer to feature our “Hop Torpedo”—a revolutionary dry-hopping device that controls how much hop aroma is imparted into beer without adding additional bitterness. Torpedo Extra IPA is an aggressive yet balanced beer with massive hop aromas of citrus, pine, and tropical fruit.
...e per finire
News
Decise le date per la seconda edizione del Festival:
27/28/29 MARZO 2015
Presso VercelliFiere il 27-28-29 marzo 2015 ritorna l’appuntamento più spumeggiante dell’anno!
Il meglio dei produttori Italiani di Birra Artigianale con esclusive proposte gastronomiche selezionate in collaborazione con Slow Food.
La Selezione è stata di:
21 birrifici artigianali nazionali;
1 importatore di esclusive birre estere alla spina e in bottiglia.
Sono organizzati
3 Laboratori con la partecipazione di importanti degustatori ed intenditori di birra artigianale riconosciuti a livello nazionale;
musica live: il clou sarà sabato sera con l’intervento del mitico “Puma di Lambrate” alias Fabio Treves e la Sua strepitosa band: vale a dire il migliore interprete di musica blues.
Sarà istituita la Navetta stazione treni – VercelliFiere per tutti e tre i giorni
Orari per il pubblico:
Ven.17-02, Sab. 12-2, Dom. 12-24
Sull’onda della grande partecipazione dello scorso anno, tanto che molte sono state le persone che sono intervenute tutti e tre i giorni, abbiamo pensato quest’anno di prorporre l’abbonamento valido per tre giorni che olter che essere economicamente vantaggioso darà diritto al parcheggio interno gratuito. In pratica chi fa l’abbonamento potrà davvero sentirsi come a casa sua.
Nella sezione “biglietti e abbonamenti” ulteriori dettagli.
Su Facebook Vi terremo costantemente informati (https://www.facebook.com/vercellifiere ) ... anche su tutti gli altri eventi!
La selezione dei birrifici presenti.
BIRRIFICIO ARGO |
BIRRIFICIO BI-DU |
BIRRIFICIO BIRRONE |
BIRRIFICIO BSA |
BIRRIFICIO CIVALE |
BIRRIFICIO CROCE DI MALTO |
BIRRIFICIO ELVO |
BIRRIFICIO EMILIANO |
BIRRIFICIO ENDORAMA |
BIRRIFICIO FOGLIE D'ERBA |
BIRRIFICIO GAMBOLO' |
BIRRIFICIO ITALIANO |
BIRRIFICIO KAMUN |
BIRRIFICIO LAMBRATE |
BIRRIFICIO MALTUS FABER |
BIRRIFICIO MC 77 |
BIRRIFICIO PASTURANA |
BIRRIFICIO RETORTO |
BIRRIFICIO SETTIMO |
BIRRIFICIO UN TERZO |
BIRRIFICIO ZAHREBEER |
IL MAGO DELLE BIRRE (birre estere) |
Auguri
Per il Centurione.....
e per finire in bellezza il coro dei bambini della scuola militare Stella Rossa di San pietroburgo che ti cantano l'equivalente di H B....
....il tutto da un alga
Cari amici ed ascoltatori.... Gli Spyro Gyra sono un gruppo musicale fondato nel 1974 a Buffalo da Jay Beckenstein e Jeremy Wall, trovando la propria identità mescolando R&B, musica caraibica, elementi pop e jazz. Riguardo al nome del gruppo, Beckenstein suggerì il nome di un'alga, Spirogyra, che egli ricordava dalle lezioni di biologia. Nacque quel nome stravagante di questo gruppo jazz sulla cresta dell'onda da ben 30 anni. Questo è un loro lavoro abbastanza recente, risale al 2011 "A foreign Affair" Enjoy QUI ....zero
Una preview
solex
Cari amici ed ascoltatori....recupero nella blogosfera (Gigismooth) un altra vagonata di sound per pascere le nostre orecchie con atmosfere intriganti grazie a questo dischetto di tal Salomon che presenta il suo lavoro con queste parole: "Why does it have to be jazz or rock or hip hop? Why can’t it just be music? It’s a universal language and I embrace that in this project called Smooth Soul. I hope that you will enjoy"
martedì 24 marzo 2015
lunedì 23 marzo 2015
Un treno blu
Cari amici ed ascoltatori....finiamo la serata con un classico di Coltrane, Blue Train, quinto album da band leader uscito per la Blue Note (ed è già una garanzia...n.d.r.) nel lontano 1957, contiene un solo di Coltrane considerato universalmente uno dei migliori del periodo hard bop. Album molto legato alle tradizioni del blues sia nella costruzione armonica che nei soli, rappresenta un classico
imperdibile, enjoy......QUI ....zero
Scuse tecniche...
Ormai è ufficiale, bere una birra al giorno significa essere salutisti: lo afferma un gruppo di scienziati incontratosi a Bruxelles per comparare un decennio di studi sugli innumerevoli benefici della bevanda bionda.
Essi sono dovuti, in particolare modo, all’impiego nella sua preparazione del luppolo, una pianta rampicante particolarmente aromatica utilizzata per il suo retrogusto amaro.
Secondo il dottor Norbert Frank responsabile del Centro Nazionale di ricerca sul cancro di Heidelbergt (Germania), va sottolineata prima di tutto la capacità del luppolo di prevenire i tumori e addirittura di ostacolarne lo sviluppo. Esso poi, grazie alla sua ricchezza di vitamina B6, secondo gli studi condotti dal dottor Henk Hendris dell’istituto olandese di nutrizione e ricerca sul cibo, sarebbe in grado di prevenire l’aumento di omocisteina, un aminoacido legato ai rischi di attacchi di cuore.
Ma la birra non è solo un ottimo olio lubrificante per il muscolo cardiaco ma un perfetto antidoto contro i malanni legati all’invecchiamento: il professor Jonathan Powell, responsabile del Centre for Human Nutrition Research di Cambridge, ha dimostrato che essa favorisce una maggiore densità di minerali nelle ossa, sia per l’abbondanza del silicio sia per la capacità di bloccare un ormone che provoca la graduale perdita di calcio dalle ossa (osteoporosi).
E se questo non bastasse si può aggiungere che i polifenoli del luppolo hanno un ottima capacità di contrastare l’attività di quegli enzimi che causano le rughe e rendono flaccida la pelle del viso (ricerche condotte dal dottor Sho Scindo, ricercatore dell’Akita research istitute for food and brewing di Akita, Giappone).
Non si può dimenticare poi che un equilibrato consumo di birra non solo aumenta le difese immunitarie ma funge da ottimo integratore, sia per il contenuto di maltodestrine sia per gli zuccheri complessi che liberano gradualmente glucosio
Questa sera mentre mi ascolto i Morcheeba del post precedente mi tiene compagnia la birra dell'immagine in apertura.
La birra Long Hammer ho avuto il piacere di gustarla draft nel mio primo viaggio in USA, è stata la prima IPA con tecnica dry hopping che ho assaggiato, in puro stile west coast, da allora....zero
Essi sono dovuti, in particolare modo, all’impiego nella sua preparazione del luppolo, una pianta rampicante particolarmente aromatica utilizzata per il suo retrogusto amaro.
Secondo il dottor Norbert Frank responsabile del Centro Nazionale di ricerca sul cancro di Heidelbergt (Germania), va sottolineata prima di tutto la capacità del luppolo di prevenire i tumori e addirittura di ostacolarne lo sviluppo. Esso poi, grazie alla sua ricchezza di vitamina B6, secondo gli studi condotti dal dottor Henk Hendris dell’istituto olandese di nutrizione e ricerca sul cibo, sarebbe in grado di prevenire l’aumento di omocisteina, un aminoacido legato ai rischi di attacchi di cuore.
Ma la birra non è solo un ottimo olio lubrificante per il muscolo cardiaco ma un perfetto antidoto contro i malanni legati all’invecchiamento: il professor Jonathan Powell, responsabile del Centre for Human Nutrition Research di Cambridge, ha dimostrato che essa favorisce una maggiore densità di minerali nelle ossa, sia per l’abbondanza del silicio sia per la capacità di bloccare un ormone che provoca la graduale perdita di calcio dalle ossa (osteoporosi).
E se questo non bastasse si può aggiungere che i polifenoli del luppolo hanno un ottima capacità di contrastare l’attività di quegli enzimi che causano le rughe e rendono flaccida la pelle del viso (ricerche condotte dal dottor Sho Scindo, ricercatore dell’Akita research istitute for food and brewing di Akita, Giappone).
Non si può dimenticare poi che un equilibrato consumo di birra non solo aumenta le difese immunitarie ma funge da ottimo integratore, sia per il contenuto di maltodestrine sia per gli zuccheri complessi che liberano gradualmente glucosio
Questa sera mentre mi ascolto i Morcheeba del post precedente mi tiene compagnia la birra dell'immagine in apertura.
La birra Long Hammer ho avuto il piacere di gustarla draft nel mio primo viaggio in USA, è stata la prima IPA con tecnica dry hopping che ho assaggiato, in puro stile west coast, da allora....zero
La grande calma...
Cari amici ed ascoltatori ...quando si avvicina quel magico momento around midnight serve un adeguato sottofondo musicale......nessun impegno uditivo, solo un mood cinematico che ti porta via....Morcheeba "Big calm" fa per noi....enjoy ...zero
nu soundz
Cari amici ed ascoltatori......se prendete un chitarrista jazz di origini giapponesi, Takeshi Nishimoto, ma che vive a Berlino , lo fate incontrare con un Dj producer, John Tejada di Vienna, proprietario di una propria label il cui focus è la musica lounge ambient electronic che cosa accade? I'm not a gun è il loro progetto musicale, esplora territori post rock, inusuali ai piu', ma rimangono un buon esempio per farsi un idea del movimento Indie rock/electronic....qualcosa si muove...Oggi li assaggiamo nel loro primo lavoro "Everything at once" risale al 2003 ma già si sentono le notevoli potenzialità... enjoy....QUI zero
Italia
Cari amici ed ascoltatori....italian jazz e nuove tendenze
«È l’estate fredda, dei morti». Con quest’ultimo verso crepuscolare il nostro Giovanni Pascoli concludeva la poesia “Novembre” (1891), un mese che comincia sotto i migliori auspici, da principio tiepido e bonario come la primavera, poi tetro antipasto dell’inverno caratterizzato da luce esigua e fredde piogge. È proprio l’ossimoro pascoliano a dare il via al nuovo disco del quartetto Junkfood, tre anni dopo l’esordio di “Transience”. Paolo Raineri (tromba e flicorno), Michelangelo Vanni (chitarra elettrica), Simone Calderoni (basso elettrico) e Simone Cavina (batteria) effettano i propri strumenti per dar luogo ad una sintesi avant-jazz dei più disparati elementi stilistici contemporanei: il rock, l’elettronica, il noise e il jazz. Prodotto da Tommaso Colliva, “The cold summer of the dead” si presenta piuttosto eterogeneo dal punto di vista musicale ed offre un’ampia panoramica sulle tendenze più recenti del filone jazz. A proposito della nascita di questo LP, la band parla di fughe, stati di alterazione, labirinti, deliri e rivelazioni inattese, dovute al fatto che hanno registrato il tutto in presa diretta nei soli giorni di Halloween, Ognissanti e dei Morti. Una folgorazione sulla via di Damasco. La natura funebre di quest’opera, che poco spazio sembra lasciare alla leopardiana speranza, sta tutta nell’acidulo divagare dei suoi otto brani, a partire dalla cacofonia imperante della brevissima “In”. Se un free jazz di pregiata fattura pervade l’intero lavoro – tra ritmiche rotonde, mirabolanti aperture e insperati assoli di tromba – un’inclinazione marcatamente math-rock dà invece a quest’opera una struttura lineare e longilinea: ogni brano si alterna perfettamente. L’edificazione razionale di “Days are numbered” e “The maze” viene affaticata dallo splendore tipicamente jazzistico di “On canvas”; il libertinaggio compositivo di “The quiet sparkle” e “As one”viene irregimentato nella successiva “Below the belt”, forse il momento più elettr(on)ico dell’intero disco. Infine “In circles”, un brano che rende benissimo l’idea di circolarità del progetto Junkfood.
“The cold summer of the dead” rinsalda il legame tra musica e letteratura, fra l’espressività istintiva del suono e quella introspettiva della poesia. Entrambe sottomesse alle regole compositive e sintattiche, le due anime pure dell’arte umana diventano qui un oggetto misterioso, cupo e a tratti micidiale. Il quartetto Junkfood utilizza strumenti e device in modo saggio e coerente per offrirci un’interpretazione del novembre, quel periodo dell’anno così vicino alla fine da non accorgercene. By F. Mendozzi da "storia della musica.......enjoy........ QUI....zero
domenica 22 marzo 2015
nocturnal mix
From Norway
Cari amici ed ascoltatori....oggi andiamo al nord, molto a nord fino in Norvegia in quel di Tonsberg amena cittadina a sud di Oslo dove una ventina di anni fa iniziò l'avventura di questo collettivo musicale formato da un numero variabile di elementi: Nel 2001 il loro primo CD "A living roon hush", chiave di volta del successo, prima in patria (15.000 copie vendute su un paese che a stento arriva a 5 Mil. di abitanti) e poi grazie alla BBC inglese nel resto d'europa. Il loro sound è una miscellanea di lounge jazz melodico ma energico con molte influenze cinematiche, un blend tra musicisti umani ed elettronica mai fastidioso o predominante. Qua abbiamo un boxset, 1994 - 2014 per la Ninja Tune originariamente formato da tre CD, due musicali e uno con ulteriori contenuti multimediali, per un assaggio eccovi la parte musicale.... enjoy ....QUI ...zero
Una preview
sabato 21 marzo 2015
Mix
Cari amici ed ascoltatori.....si prospetta un pomeriggio noioso ed inconcludente? Quella sensazione di perdere del tempo vi imbestialisce?.....ma no! è sufficiente il giusto sottofondo....quindi prendiamoci il tempo necessario a mettere su un mixino nu jazz di accompagnamento e andiamo incontro ad un po' di groove stimolante...... Se vi attirano Koop, Quantic, Metropolitan Jazz Affair, Jamie Cullum, fa per voi; in caso contrario.... una buona ragione per conoscerli....enjoy....zero
Bianca
Cari amici ed ascoltatori nonchè santi bevitori.....Blanche de Namur era la principessa figlia di Marie d’Artois e di Jean I conte di Namur. Sposa il 24 Giugno 1335 a Stoccolma Magnus II, re di Svezia e di Norvegia. Questa birra è l’omaggio paterno all’amata principessa divenuta regina di Svezia e Norvegia.
Produttore: Brasserie du Bocq fondata nel 1858 da Martin Belot e che è proprietaria del marchio.
Tipo di produzione: Artigianale
Fermentazione: Alta.
Gradazione: 4,5%
Stile: Bianca – Chiara e opalescente, questa specialità originaria del Belgio ha freschi sentori di frutta, un moderato contenuto di alcool e i profumi delle sostanze aromatiche aggiunte come coriandolo scorze d’arancia e cumino. E’ prodotta con percentuali variabili di malto d’orzo e frumento ed eventualmente altri cereali non maltati tipo segale e avena che ne esaltano la freschezza e portano una leggerissima, piacevole acidità. Nel 2009 si è aggiudicata il titolo di miglior birra bianca al mondo al World Beer Awards.
Temperatura di servizio: 5°C
Bicchiere consigliato: TEkU
Bicchiere universale per la degustazione di qualsiasi tipo di birra. Questo bicchiere è stato dideato da Teo Musso e Lorenzo Dabove in arte Kuaska.
Mentre ci assaggiamo questa ottima bianca non possiamo esimerci di avere in sottofondo qualcosa che suona....nel caso, sempre per rimaner geolocalizzati, vi propongo Marc Moulin una delle leggende del jazz belga con il suo "Placebo" dischetto di ben 41 anni fa....enjoy...QUI..zero
Produttore: Brasserie du Bocq fondata nel 1858 da Martin Belot e che è proprietaria del marchio.
Tipo di produzione: Artigianale
Fermentazione: Alta.
Gradazione: 4,5%
Stile: Bianca – Chiara e opalescente, questa specialità originaria del Belgio ha freschi sentori di frutta, un moderato contenuto di alcool e i profumi delle sostanze aromatiche aggiunte come coriandolo scorze d’arancia e cumino. E’ prodotta con percentuali variabili di malto d’orzo e frumento ed eventualmente altri cereali non maltati tipo segale e avena che ne esaltano la freschezza e portano una leggerissima, piacevole acidità. Nel 2009 si è aggiudicata il titolo di miglior birra bianca al mondo al World Beer Awards.
Temperatura di servizio: 5°C
Bicchiere consigliato: TEkU
Bicchiere universale per la degustazione di qualsiasi tipo di birra. Questo bicchiere è stato dideato da Teo Musso e Lorenzo Dabove in arte Kuaska.
Mentre ci assaggiamo questa ottima bianca non possiamo esimerci di avere in sottofondo qualcosa che suona....nel caso, sempre per rimaner geolocalizzati, vi propongo Marc Moulin una delle leggende del jazz belga con il suo "Placebo" dischetto di ben 41 anni fa....enjoy...QUI..zero
Una preview (cover del disco per mercato giapponese)
venerdì 20 marzo 2015
Cari amici ed ascoltatori....alcuni post fa, mi sembra di ricordare un commento sul post dei Matching Mole, il buon VECCHIO Centurione mi ricordava l'esistenza di una band che ha rappresentato l'embrione del jazz rock inglese i Nucleus di Jan Carr. Esplosi al Montreaux Festival edizione 1970, si fecero conoscere con il loro primo album..."Elastic rock", album da me sentito e risentito, pietra miliare del nascente jazz rock e del rock progressive (alcuni si ostinano a chiamarlo rock jazz), album che mi apri' la strada verso la musica dei Soft Machine prima e al progressive Canterbury style sucessivamente.... Fondamentale, enjoy QUI ...zero
mix
giovedì 19 marzo 2015
Double post
Cari amici ed ascoltatori.... Dopo appena un anno dalle deflagrazioni kraut rock, che si fanno free jazz e scarnificano il soul ridandogli nuova linfa, di Exit!, torna l'orchestra delle meraviglie di Mats Gustaffson, Johan Berthling e Andreas Werliin,con questo Enter!
Già dalla copertina -un occhio spalancato- si intravede, quasi come una premonizione, ciò che stiamo per accingerci ad ascoltare: un'analisi spietata, chirurgica, imparziale, oggettiva, da Kinoglaz, sul vernacolo jazz, carnalità soul, tribalismi, impennate free-form, vocalese, il tutto condensato, rimestato e sputato fuori in maniera quasi matematica; oppure il terzo occhio, la parte esoterica del se', dell'ancestrale, del pagano che si lacera le carni per ricongiungersi al divino, quasi come un battesimo del fuoco, in attesa dell'oracolo?
Tutte e due le cose o il loro contrario, se preferite; sì, perché mai come ora il concetto di musica globale, di sintesi tra colto e non colto, tra carnale e spirituale in questa mirabolante orchestra di folli visionari trova il suo approdo, declinando il verbo jazz come solo i grandi maestri sanno fare, risvegliandolo dal torpore, restituendogli quella caratteristica primigenia, che gli era appartenuta da sempre: il popolare, il folklorico, il bandistico, ricollocandolo in una prospettiva trasversale, multiculturale, di linguaggi, all'apparenza distanti, che si fondono e coesistono in maniera miracolosa.
Ecco a voi allora una suite, che risponde al nome di Enter, suddivisa in quattro movimenti, ovvero otto, forse sedici (il tentativo di dissezionare la materia musicale a volte è esercizio didascalico, farraginoso, talvolta fallace, ma tant'è) micro schegge impazzite di soul, noise, free-form e jazz in un andamento ferino, felpato del basso, tastiere e batteria, degno della migliore tradizione jazz pregna d'Africa, dalle parti di Max Roach ed Abbey Lincoln ed i loro We Insist! e Straight Ahead, congiunti da innesti noise-free-form in odore di Pere Ubu o Red Kraiola che fungono da ponte tra la seconda e la terza parte, ovvero di nuovo Abbey Lincoln, che sfocia in una coda deflagrante à la Peter Brotzmann. E questo è solo il primo movimento della suite.......a voi l'ascolto dei due album per una comparativa....enjoy..zero
E N T E R !
E X I T !
Già dalla copertina -un occhio spalancato- si intravede, quasi come una premonizione, ciò che stiamo per accingerci ad ascoltare: un'analisi spietata, chirurgica, imparziale, oggettiva, da Kinoglaz, sul vernacolo jazz, carnalità soul, tribalismi, impennate free-form, vocalese, il tutto condensato, rimestato e sputato fuori in maniera quasi matematica; oppure il terzo occhio, la parte esoterica del se', dell'ancestrale, del pagano che si lacera le carni per ricongiungersi al divino, quasi come un battesimo del fuoco, in attesa dell'oracolo?
Tutte e due le cose o il loro contrario, se preferite; sì, perché mai come ora il concetto di musica globale, di sintesi tra colto e non colto, tra carnale e spirituale in questa mirabolante orchestra di folli visionari trova il suo approdo, declinando il verbo jazz come solo i grandi maestri sanno fare, risvegliandolo dal torpore, restituendogli quella caratteristica primigenia, che gli era appartenuta da sempre: il popolare, il folklorico, il bandistico, ricollocandolo in una prospettiva trasversale, multiculturale, di linguaggi, all'apparenza distanti, che si fondono e coesistono in maniera miracolosa.
Ecco a voi allora una suite, che risponde al nome di Enter, suddivisa in quattro movimenti, ovvero otto, forse sedici (il tentativo di dissezionare la materia musicale a volte è esercizio didascalico, farraginoso, talvolta fallace, ma tant'è) micro schegge impazzite di soul, noise, free-form e jazz in un andamento ferino, felpato del basso, tastiere e batteria, degno della migliore tradizione jazz pregna d'Africa, dalle parti di Max Roach ed Abbey Lincoln ed i loro We Insist! e Straight Ahead, congiunti da innesti noise-free-form in odore di Pere Ubu o Red Kraiola che fungono da ponte tra la seconda e la terza parte, ovvero di nuovo Abbey Lincoln, che sfocia in una coda deflagrante à la Peter Brotzmann. E questo è solo il primo movimento della suite.......a voi l'ascolto dei due album per una comparativa....enjoy..zero
E N T E R !
E X I T !
mercoledì 18 marzo 2015
Fungjhetti
San Francisco resident DJ Mark Farina mixes Acid Jazz-influenced House on the Om Records label. Farina is the mastermind behind the popular and soulful Mushroom Jazz compilations. Primarily identified with the San Francisco scene, Farina was born in Chicago, where he developed his taste for house music, this one is the six album of the series "mushroom jazz"....enjoy HERE......zero
martedì 17 marzo 2015
Correva l'anno...
Cari amici ed ascoltatori...molto tempo fa, in Inghilterra, dove non c'erano solo Beatles e Rolling Stones, suonava una band che miscelava il rock al jazz, il loro nome era Soft Machine. Ma c'era piu' rock o jazz? questo dilemma porto per molte ragioni, ad un certo punto, ad una frattura...chi faceva Jazz rock, e chi, uscito dai soft machine fece un rock jazz con forti connotazioni psichedeliche diventando un simbolo di quello che anni dopo venne definito il rock progressive alla Canterbury. Beh ve lo messa giu' in maniera un po' semplicistica, ma tutto ciò avvenne per davvero...ed un tal Robert di cognome Wyatt, lasciati i Soft Machine per divergenze artistiche fondo' i Matching Mole (leggetelo alla francese...) e produssero questo omonimo Lp, era il 1972.
Ora lo ritroviamo masterizzato in edizione de luxe con ulteriore materiare unreleased in edizione doppio CD.....imperdibile.....QUI zero
Ora lo ritroviamo masterizzato in edizione de luxe con ulteriore materiare unreleased in edizione doppio CD.....imperdibile.....QUI zero
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