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lunedì 11 aprile 2011

Maestro "G"

Cari amici ed ascoltatori....Alessandro Garofalo è un sicilianissimo (ma bolognese d’adozione) e precoce musicista, che come compositore, tastierista e arrangiatore ha alle spalle una collezione di collaborazioni da far invidia: partendo dai Sud Sound Sistem, passando attraverso Parto Delle Nuvole Pesanti, Teresa De Sio, Edoardo Bennato, per arrivare a DJ Rodriguez, Ohm Guru, Pastaboys, Black Mighty Orchestra, LTJ Xperience, Ninfa. Non c’è dunque da stupirsi se, già dal suo album di debutto, abbia deciso di fregiarsi di questo impegnativo nome d’arte, che peraltro non appare ingiustificato, vista l’estrema precisione e padronanza nella gestione delle orchestrazioni che traspare da subito. All’interno di questo “Coffee Connection” c’è un po’ una sintesi delle sue esperienze precedenti: innanzitutto una forte impronta jazz, con l’amore non nascosto per gli assoli non solo di piano ma anche di tromba, e quell’atmosfera soft tipica del lounge. Ma c’è anche la volontà di superarli. In questo senso, questo album lungo ben 16 tracce (ma senza annoiare) segue una sorta di percorso ben preciso: si parte da un lounge che se non fosse per la mancanza della tipica voce profonda potrebbe essere scambiato per Mario Biondi, si passa attraverso sonorità brasiliane di bossa nova e samba e si arriva addirittura all’incorporazione dell’elettronica e ad esperimenti che sfiorano altri generi, come la cover dell’inconfondibile “Sign Your Name” di Terence Trent d’Arby e addirittura un tocco di trip hop in “The Hunter”. Ne viene fuori un disco gradevole, molto curato, adattissimo come musica di sottofondo ma che non sfigura anche ad un ascolto più preciso e le cui orecchiabili melodie rimangono subito impresse e fanno inevitabilmente muovere il piede a ritmo.....enjoy HERE...zero

martedì 29 settembre 2009

relax music

Cari amici ed ascoltatori.....
Lounge è una parola inglese che letteralmente significa atrio o salotto, ed è il nome attribuito a questo tipo di musica che veniva trasmessa come sottofondo nelle hall degli alberghi nei locali più raffinati e in occasioni mondane in cui si consumava un drink tra una chiacchiera e l'altra. Parente lontana, ma da non confondersi, la cosiddetta 'Muzak' degli anni '60, che consisteva piuttosto in un easy listening di sottofondo per grandi magazzini, sale d'attesa, e, negli Usa, per ascensori di grandi edifici.

Lounge non indica,quindi, un genere ben definito. Si tratta comunque sempre di dischi jazz, R'n'B, soul e con la rivoluzione dell'elettronica sono subentrati anche altri generi come acid jazz e ambient portando con sé molte contaminazioni e commistioni; dal punto di vista dei suoni poche sono quindi le caratteristiche univoche, se non, forse, l'assenza di aggressività e la morbidezza dei ritmi finalizzati a formare un tappeto sonoro che permetta all'ascoltatore di fare altro. La musica lounge è spesso identificata anche col termine chillout.

I Musetta sono un duo milanese piuttosto retrò nel sound, si definiscono come “Un’elaborazione estetica che si muove in ambienti espressivi figli del jazz e delle colonne sonore cinematografiche, sfumando in un elettronica che lambisce il trip-hop, la sperimentazione ed il pop contemporaneo”. In effetti il disco non solo è interessante ma fa piacere sapere che in Italia abbiamo chi prova e sperimenta sound con un pizzico di ricerca e creatività senza strafare, senza finire nel tritacarnone radiofonico. E per fortuna sono tanti, per fortuna esiste la rete che ce li fa conoscere. Sia chiaro i Musetta non hanno inventato nulla piu' di un lavoro ben fatto e meritevole d’ascolto.....enjoy "Mice to Meet You" (2007)...HERE....zero

mercoledì 11 marzo 2009

frammenti italiani

Dear friends and listeners....

Fragmentorchestra is the couple of Italian jazz lovers Luca Pernici & Giulio Vetrone. The result is a beautiful and up-tempo album of moods and grooves for some autumnal bliss. For Luca and Giulio, Jazz also means improvisation, which Luca Pernici explains. “A musician, in the moment at which improvisation occurs, is irrationally set free from any approach, creating a philosophy of composition without any given time or place”. The goal is just this, to preserve an improvised approach through breaking down beats and notes but still achieving the variety of an orchestra or better yet, a Fragment Orchestra…;) enjoy HERE....zero