Ahh, cari, buoni, vecchi Gong....., sempre pronti a farci viaggiare con le loro vibrazioni cosmiche e le loro incredibili e visionarie storielle di mondi ultraterreni ed extragalattici… "Zero to infinity", tutt’ora ultimo lavoro che mi risulti dei Gong, è il quinto capitolo della saga dell’ormai leggendario Zero.In "Radio Gnome Invisible Part 1-the flying teapot" (1972),il primo capitolo, il nostro eroe entrava in contatto "radio-telepatico" con Radio Gnome, che lo iniziava alla conoscenza del Pianeta Gong; in "Angels Egg" (1973) Zero viaggiava sul pianeta ed incontrava i suoi strani abitanti (Pot Head Pixies, Octave Doctors…), tornando poi carico di nuove idee festivaliere e conoscenze spirituali; in "You" (1974) Zero teneva il suo festival sull’Isola di
Una band con il dono di una spettacolare fantasia ed immaginazione… "Zero to Infinity", oltre a rappresentare il nuovo approccio della comunità anglo-franco-australiana al terzo millennio, aggiunge un ulteriore tassello all’epopea del simpatico Zero,
vedi "Zeroid" e la gustosa "Bodilingus", altri sono tocchi di poesia come spesso la band è stata capace ("Wise man in your heart"), altri ancora pure evocazioni di smarrimento cosmico ("Yoni on Mars"). "Mad monk" è deliziosa nel suo incedere bizzarro e nell’eccentrica interpretazione alleniana, stralunata e surreale è "Damaged man"; lieve ed avvolgente il finale con la coppia "Tali’s song" ed "Infinitea", quest’ultima innervata da fibrillazioni reggae/dub degne degli eredi Ozric Tentacles. La presenza di Travis, sassofonista colto e preparato, nonché valido polistrumentista (avremo modo di parlarne a lungo con i suoi lavori solisti), è sicuramente un valore aggiunto di tutto rispetto, che arricchisce i lunghi e dilatati episodi con tocchi di classe. Peccato che altri grossi pezzi dell’ingranaggio storico non ci siano più, mi riferisco a Steve Hillage e allo straordinario Pierre Moerlen, ormai, da anni, proiettato su coordinate esclusivamente soliste. Se da una parte si colgono l’importanza e l’influenza della band su artisti come Porcupine Tree, Orb, Memoria Zero ed Ozric, dall’altra fa tenerezza vedere la foto di gruppo con Allen e la Smyth invecchiati ..... Ahh, cari, buoni, vecchi Gong…HERE....enjoy.....zero
4 commenti:
Capito.
Una grande saga.....come erano certi LP di una volta.....da scoprire gustandosi ogni cm2 della cover o scoprendo pian piano i segreti nascosti negli inlet, allora molto + comuni che nell'era del CD.....pensa al retro di You....un vero e proprio fumetto....ciao e grazie della visita...zero
Anch'io sono un innamorato per i vinili, il cd secondo me no c'è la stessa fantasia vedendo le copertine e ascoltando un musica meno viva e con un'unica seguenza; "You" purtroppo ho appena in cd peró "Flying Teapot" ho in una bellissima edizione inglesa della Virgin Records con copertina apribile e il inizio della storia riccamente scritta ed illustrata. Complimenti e grazie per l'attenzione
Ciao, grazie per questo splendido blog, lancio un'appello: durante un trasloco ho perso un booklet meaviglioso, formato A4, con tutta la storia di Zero, se qualcuno lo avesse e fosse così gentile da farmene una copia (retribuita s'intende), ciao e ancora complimenti. guidofalco@email.it
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