Cari amici ed ascoltatori...
I Tortoise, una delle band-chiave del decennio Novanta, nascono in uno dei laboratori musicali più importanti degli Stati Uniti: Chicago. E' proprio nei sotterranei della "windy city" dell'Illinois che sono state gettate le basi di un nuovo tipo di rock, sganciato quasi completamente dai suoi binari tradizionali e volto a una frenetica ricerca di tutte le possibili contaminazioni con altri generi, jazz in primis. Si è formata così una nuova scena, tanto influente sulla musica contemporanea quanto appartata, popolata da band prive di quell'immagine "forte" tipica della tradizione del rock. Pur restando sempre lontani dalle luci della ribalta, i Tortoise sono diventati - volenti o nolenti - i portabandiera di questo movimento. Capitanati dall'ingegnere del suono Dough McCombs e dal bassista John McEntire, i post-rocker (?) di Chicago producono una musica sfuggevole, che si sottrae alle definizioni. E' una mix incredibile di dub, ambient e psichedelia, che pesca in buona parte dal calderone dell'alternative rock americano degli anni Novanta (in particolare lo slo-core degli Slint), ma anche dal kraut-rock tedesco (Neu!, Faust, Can), dal Canterbury-sound degli anni 70 (che amo moltissimo), dal jazz elettrico e dal minimalismo. Tra i "critici musicali" c'è chi la chiama "post-rock", chi "avant-rock". Alcuni hanno azzardato definizioni più fantasiose. Come il "Sunday Times" che l'ha descritta come "eclectic-jazzy-avantgarde-postpunk-rasta friendly". . Altro tratto distintivo del gruppo è l'equilibrio nel mescolare campionature e musica suonata . D'altra parte, i Tortoise non sono soltanto abili assemblatori di suoni preconfezionati, ma anche ottimi musicisti, alcuni di formazione prettamente jazz, tutti propensi all'intercambiabilità dei ruoli. Questo TNT è alla fine un album di fusion.......potrebbe dire il mitico Miles....da provare HERE...zero
I Tortoise, una delle band-chiave del decennio Novanta, nascono in uno dei laboratori musicali più importanti degli Stati Uniti: Chicago. E' proprio nei sotterranei della "windy city" dell'Illinois che sono state gettate le basi di un nuovo tipo di rock, sganciato quasi completamente dai suoi binari tradizionali e volto a una frenetica ricerca di tutte le possibili contaminazioni con altri generi, jazz in primis. Si è formata così una nuova scena, tanto influente sulla musica contemporanea quanto appartata, popolata da band prive di quell'immagine "forte" tipica della tradizione del rock. Pur restando sempre lontani dalle luci della ribalta, i Tortoise sono diventati - volenti o nolenti - i portabandiera di questo movimento. Capitanati dall'ingegnere del suono Dough McCombs e dal bassista John McEntire, i post-rocker (?) di Chicago producono una musica sfuggevole, che si sottrae alle definizioni. E' una mix incredibile di dub, ambient e psichedelia, che pesca in buona parte dal calderone dell'alternative rock americano degli anni Novanta (in particolare lo slo-core degli Slint), ma anche dal kraut-rock tedesco (Neu!, Faust, Can), dal Canterbury-sound degli anni 70 (che amo moltissimo), dal jazz elettrico e dal minimalismo. Tra i "critici musicali" c'è chi la chiama "post-rock", chi "avant-rock". Alcuni hanno azzardato definizioni più fantasiose. Come il "Sunday Times" che l'ha descritta come "eclectic-jazzy-avantgarde-postpunk-rasta friendly". . Altro tratto distintivo del gruppo è l'equilibrio nel mescolare campionature e musica suonata . D'altra parte, i Tortoise non sono soltanto abili assemblatori di suoni preconfezionati, ma anche ottimi musicisti, alcuni di formazione prettamente jazz, tutti propensi all'intercambiabilità dei ruoli. Questo TNT è alla fine un album di fusion.......potrebbe dire il mitico Miles....da provare HERE...zero
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