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mercoledì 18 maggio 2011
Trip hop at its best
5

sabato 14 maggio 2011
i giapponesi che tipi...
Dear Friends and listeners....."Unbeltipo" comes from the remains of the fantastic defunct band Tipographica, who were a band that existed from 1986 to 1998 and played experimental jazz-rock with strong inspiration from Frank Zappa and his sometimes strange twisted ,but always amazing music.
The man behind Unbeltipo is the Japanese guitarist Tsuneo Imahori who composes, produces and arranges all of the bands music. Unbeltipo mainly plays in the trio format with guitar, bass and drums. On the first release Imahori played with various different musicians, but on the last four he has created a main core version of the band with himself on guitars, Mitsuru Nasuno on bass and Yasuo Sano on drums....enjoy ........zero
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The man behind Unbeltipo is the Japanese guitarist Tsuneo Imahori who composes, produces and arranges all of the bands music. Unbeltipo mainly plays in the trio format with guitar, bass and drums. On the first release Imahori played with various different musicians, but on the last four he has created a main core version of the band with himself on guitars, Mitsuru Nasuno on bass and Yasuo Sano on drums....enjoy ........zero
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venerdì 13 maggio 2011
Liquid....

Chicago acid jazz outfit Liquid Soul originally comprised saxophonist/musical director Mars Williams ex Psichedelic furs, DJ Jesse de la Peña, guitarist Tommy Klein, bassist Ricky Showalter, trumpeter Ron Haynes, keyboardist Frankie Hill, and drummer Dan Leali; formed in 1993, the group quickly emerged as a Windy City club favorite thanks to their regular Sunday night gigs at The Elbo Room, and soon recorded a self-titled debut LP for their own "Soul What" label.Enjoy....zero
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giovedì 12 maggio 2011

Ha collaborato con molti grandi musicisti, come Gato Barbieri, Lee Konitz, Pat Metheny, Michel Portal, Enrico Rava, Paolo Fresu, Richard Galliano, Han Bennink e Phil Woods. La collaborazione più importante e prolifica è quella col suo mentore, il trombettista Enrico Rava.
Nel 1998 Bollani vince il premio della rivista Musica jazz come miglior nuovo talento, premio conferitogli anche dalla rivista giapponese Swing journal (New Star Award) nel 2003, anno in cui la rivista inglese Mojo segnala il suo disco Småt Småt come uno dei migliori dell'anno. Tra gli ultimi lavori I Visionari (2005), in formazione di quintetto, Piano Solo (2006), The Third Man (2007), con il trombettista Rava, e l'ultimo BollaniCarioca (2007) in cui il pianista con alcuni altri musicisti rivisita brani della tradizione brasiliana. Sempre nel 2007 Bollani vince il prestigioso Hans Koller European Jazz Prize come migliore musicista europeo dell’anno 2007.
Di questo ragazzo prodigio oggi propongo un ascolto del suo "Piano solo", enjoy ...zero
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mercoledì 4 maggio 2011
Ulteriore hammond...

Barabás Lőrinc Eklektric

lunedì 25 aprile 2011
Piccoli Hammondisti crescono

Nel 1997 dopo lo scioglimento dei Nice Price entra a far parte dei Link Quartet, un gruppo piacentino capitanato da Tony Face, e con i quali realizzerà ben 3 album musicali, parteciperà a numerosi festival europei e a due tour americani. Nei primi anni 2000 entra a far parte anche dei Wicked Minds, una heavy progressive band, con i quali realizzerà 3 album e parteciperà ad un tour europeo.
Si esibisce insieme a John Belpaese all'Arezzo Wave Festival del 2001 come opening act di Max Gazzè, e negli anni successivi partecipa alla registrazionedi di album come "Fasten Seat Belt" di Ray Daytona and Googoobombos, con i quali fece anche un tour, e di Party on! dei Titty Twisters Orchestra. Inizia da qui una lunga serie di collaborazioni tra cui quella con Paola & Chiara, in una versione del singolo Cambiare pagina, e con altri artisti del panorama undergorund come Dave Masoch, insieme al quale formerà i Modulo 5 e i Low Fidelity Jet-Set Orchestra, o il chitarrista Dave Wilkinson co-fondatore dei Fred Leslie's Missing Link. Nello stesso periodo formerà insieme a Cyril Jean e Mario Janser un progetto musicale chiamato The Futuro Seven e realizzerà due EP per la Hammondbeat Records.
Da solista ha collaborato con Massimo Paparella, con il quale ha registrato l'album "Stack 'em High", e con la cantante folk-jazz Teresa Reeves-Gilmer per la realizzazione dell'EP "Paparazzi/A Blues for Me". Nel 2007 esce il suo primo album solista "A Bigger Tomorrow", prodotto dalla Hammondbeat Records, seguito dal singolo Applecore. La proposta odierna è il suo secondo lavoro da solista, "The Great Anything", uscito nel nel gennaio 2010......HERE....zero
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"Phuturistix" è un progetto inglese di un duo di musicisti Zed Bias e DJ Injekta (Dave Jones e Sefton Motley) che opera nel genere broken beat, questo "Feel it out" CD del 2003 per la Hospital Rec. è il loro debutto dopo un paio di EP.....qualche feuturing di spicco, vedi Atjazz e qualche voce femminile con tendenze al soul, e le 14 tracce dell'album scivolano via....qualche pezzo, indubbiamente piu' radiofonico, attirera' l'attenzione di qualche avventuroso Dj,..... in ogni caso da ascoltare.....HERE.....enjoy ...zero
mercoledì 20 aprile 2011
italia sperimentale....
mercoledì 13 aprile 2011
La cantante degli Incognito
Cari amici ed ascoltatori...disco della maturita', artistica intendo...,da parte di Maysa, la ragazza di Baltimora strada ne ha fatta dai tempi degli Incognito....e la sua personalita' è andata, con il tempo, affinandosi nel difficile campo del soul\jazz....qualcuno l'avvicina a Sade, forse per la sua inconfondibile voce soulfull, capace di atmosferizzare....beh questo "Metamorphosis", datato 2008, suo settimo lavoro da solista è un po' il risultato di quel percorso artistico iniziato quasi una trentina d'anni fa come cantante degli "Incognito"...tutto da gustare per una serata smooth....enjoy here .......zero
lunedì 11 aprile 2011
Frutti del passato
Cari amici ed ascoltatori.....

rap e Jazz, pensare siano due cose distinte e separate è uno degli errori più ricorrenti. Pensate quanta gente si è espressa con questi due linguaggi. Il disaggio sociale, i sobborghi, la vita notturna, i sogni infranti precocemente e la luce della ribalta sempre più fioca sino a svanire. E’ così per tutto, certo, ma suoni e parole così preziosi e indissolubili creano un aspetto oserei dire magico. Allora chi sono i Jazz Liberatorz? Altro non sono che Dusty, Madhi e Damage. Tre produttori-musicisti del piccolo comune francese Meaux. Conoscitori di suoni derivati e continentali. Creatori di melodie testimoniate in anni di musica black. Il ritmo è stato formato, gli intenti ci sono, manca solamente metterli in pratica e scegliere la giusta attitudine per dare al tutto una conformazione. Per capirci meglio basta spostarci più ad ovest, in America precisamente, dove alcuni artisti prettamente underground praticano altri linguaggi, come il Rap, il Soul o il Funky. Si sceglie un punto di contatto e la fusione è completa. Ma non basta avere buoni propositi, bisogna anche avere un manifesto. Ovvero, questa fusione a cosa serve, per quale scopo esiste? Forse intelligentemente, forse bisogna crederci veramente, comunque sia il tutto viene dedicato all’era d’oro dell’ Hip Hop. Testimoniato dai continui riferimenti a nomi storici o comunque generazionali quali KRS-One, Rakim, Big Daddy Kane, Lauryn Hill, Talib Kweli, DJ Hi-Tek, Marley Marl, Madlib, Oh No, West Coast in generale e via discorrendo. Quello che viene fuori è “Clin D’oeil”, ovvero una strizzata d’occhio, simbolo di ammiccamento, come voler dire “guarda come li stupiamo!”. Ogni traccia non è staccata dal contesto, l’unità è il punto forte. La bravura degli artisti e la loro caparbietà è un altro punto essenziale. A disposizione dei tre produttori vi sono un gran numero di musicisti, che si districano fra sonorità eccellenti e chiare. Così tecnologia e strumentale tipica si mischiano dando inizio ad un insieme, sampler e piano forte sembrano dialogare e ad intromettersi ci pensano le voci umane. Sofisticate, dure, porose o accattivanti, ce né per tutti i gusti. Harlem, Queens, Baltimora, ma l’intento è sempre quello, esaltare ciò in cui si crede. Attraverso immagini bianco e nero, luci soffuse, locali notturni e periferie sporche. Tutto incentrato nella storia, non quella studiata a scuola, ma quella che si crea ogni giorno, mentre noi svolgiamo la nostra vita e qualcuno, chissà dove, ha posto radici per un suono secolare......HERE....zero
Having fun...

Cari amici ed ascoltatori....facendo seguito al post dedicato a Metal Machine Music del beneamato Lou Reed, finalmente riesco a trovare il link di questo orrore a 33 giri......Il disco è unico nel catalogo di Elvis in quanto non contiene nessuna canzone: è unicamente composto da spezzoni parlati di Presley durante i concerti registrati nello spazio tra un brano e l'altro. Principalmente si tratta di Elvis che si diverte a scherzare con i membri della sua band e con il pubblico e a fare battute di vario genere.L'album fu una trovata commerciale del manager di Elvis, il Colonnello Tom Parker. Inizialmente Parker fece uscire il disco per la sua etichetta di proprietà, la Box Car Records, e venduto esclusivamente ai concerti di Presley. In seguito l'album venne acquistato e pubblicato dalla RCA Records come un vero e proprio album live, con la sola avvertenza per i compratori consistente in una didascalia sulla copertina che diceva "A Talking Album Only" ("Album solo parlato") Sul retro di copertina Elvis è accreditato come produttore esecutivo del disco.Having Fun with Elvis on Stage è stato indicato come il peggior album in assoluto di Elvis Presley. I critici rock Jimmy Guterman e Owen O'Donnell, scrivendo il loro libro The Worst Rock and Roll Records of All Time nel 1991, giudicarono il disco in assoluto il peggior disco rock di sempre.
A tutt'oggi, il disco non è mai stato ristampato in formato CD.........HERE....zero
Maestro "G"
domenica 10 aprile 2011
....from Poland

Cari amici ed ascoltatori....mi imbatto, quasi per caso, in questo dischetto niente male...lui e un polacco, batterista, compositore ed arrangiatore, questo è il suo primo CD e risale al 2000,accompagnato da un quintetto; Darek Krupa (guitars), Piotr Żaczek: (electric bass, fretless bass), Marek Podkowa (tenor sax, EWI), Leszek Możdżer (acoustic and electric piano), Zbigniew Jakubek (keyboards). Il sound mi ricorda un po' i tribal tech e anche i mitici yellow jackets....ma questi sono polacchi....quindi uno sarebbe portato a pensare ad un impostazione piu' standart....un sound tipicamente da oltre cortina....ma queste probabilmente sono vecchie distinzioni che dobbiamo superare......enjoy HERE....zero
Tracks.
01. Allan
02. House
03. 5 to 3
04. Wojtek
05. Berton
06. Bamboo…
07. …goes Hip
08. Palette
09. Finale Digression
martedì 29 marzo 2011
....1975
la musica funky degli anni '70 e' sempre stata una delle mie passioni e gia' all'eta' di 16 anni ero un acerbo ascoltatore di black music, "piacevolmente" indeciso tra il travolgente "funk/rhythm'n'blues" e le prime sonorita' Disco.
In questo ideale, contagioso clima di "eccitamento sonoro", emergono alcuni complessi dall'alta levatura tecnica e compositiva, complessi che avrebbero sancito il passaggio tra il vecchio, arrabbiato funk dei ghetti neri ed una nuova forma musicale piu' spensierata e dedita alla nascente moda da ballo da discoteca. E sara' il 1975 a fare da spartiacque tra queste due mode rappresentanti l'orgoglio e la bandiera sonora del popolo afro-americano.
"Non-Stop" dei B.T. Express e', legittimamente, uno di quei dischi di "transizione"tra il vecchio ed il nuovo "verbo" del sound anni '70. Raffinati, eccitanti, a tratti travolgenti e sensuali, i B.T. Express incarnano alla perfezione quel sound a base di corposi giri di basso, sorrette da melodie tutt'altro che complesse, dominate dalla voce "fiammante" di Barbara Joyce Lomas, la cui
vocalita' a tratti sembra riecheggiare, sebbene con toni leggermente meno sovracuti, quella di Gloria Gaynor, anch'ella protagonista di un'opera di "rottura-soul" quale Never Can Say Goodbye, uscito proprio in quel 1975. La struttura musicale dei B.T. Express e' riconducibile ad un coinvolgente intro, a cui segue la pirotecnica, assai elastica ugola della Lomas complementata da regolari quanto ammiccanti middle eights, i quali vengono ripetuti regolarmente in pressoche' ogni traccia dell'LP. Un percorso e un approccio musicale sicuramente non molto vario, lievemente monocorde, ma di grande, contagioso impatto, estremamente funzionale alle pretese da ballo comune o al divertimento piu' sfrenato dei quali il moderno funky dei B.T. Express rappresenta un'originale colonna sonora senza particolari e ruffiani e cervellotici trucchi da studio, essenzialmente, sinceramente devota ad un pubblico prevalentemente nero e senza alcuna pretesa intellettuale (ovviamente senza offesa)........HERE.....zero
H E R E......Zero
afrofunk!!!
this is a Kabana records release from 1973. The Ghanese Afrobeat group Afro Funk is getting funky, and that's all i can say...Enjoy!....here ...Z.
...classici

Tracks:
01. Memories Of You
02. East Coasting
03. West Coast Ghost
04. Celia
05. Conversation
06. Fifty-First Street Blues
07. East Coasting (alt. take 3)
08. Memories Of You (alt. take 3)
venerdì 25 marzo 2011
Ambassadors of groove
Cari amici ed ascoltatori....insieme dall'inizio del millennio questa incredibile funk\soul band di tradizione sixsty proveniente da Iowa City USA e da noi è pressochè sconosciuta, ma , concorderete con il sottoscritto, gia dal primo ascolto si può godere di sangue e sudore.....non robaccia platinata ad uso e consumo del tritacarne radiofonico a cui lentamente ed inesorabilmente ci stiamo assuefando, ma vero soul ruspante per questi ambasciatori del groove....insomma da scoprire per cui......

enjoy some tunes.......;)
Line up:
Doug Roberson - guitar
Nate Basinger - hammond organ
Paul Kresowik - drums and percussion
Eddie McKinley - sax
David Basinger - sax
Sarah Cram and Kathy Ruestow - vocals

enjoy some tunes.......;)
Instrumental action soul -2001
Lets cool one - 2003
Destination get down - 2005
Aprodesiac - 2006
TDSS feat the Diplomettes plenty nasty -2008
What goes around comes around - 2010
Line up:
Doug Roberson - guitar
Nate Basinger - hammond organ
Paul Kresowik - drums and percussion
Eddie McKinley - sax
David Basinger - sax
Sarah Cram and Kathy Ruestow - vocals
DOWNLOAD all parts and unrar
Part.1 http://www.mediafire.com/?j1u4y39vlc21h4b
Part.2 http://www.mediafire.com/?qg8d27h7u2yl5xi
Part.3 http://www.mediafire.com/?9l6kyy74yr49ja1
Part.4 http://www.mediafire.com/?6xr4x87ssoq9q9j
yuri & Floris
martedì 22 marzo 2011
Fusion Trio
Enjoy HERE....zero
Tracks:
1. Long Bay (5:51)
2. What I Am (9:18)
3. Mestre' Tata (4:16)
4. I've Got The Handle (6:48)
5. One Foundation (5:10)
6. Fade Away (7:27)
7. Passion Dance (6:34)
8. Rivers of Babylon (8:33)
9. Island In The Sun (3:58)
mp3 / 320 kbps / 137 Mb
....Faust
Bitrate: 230kbps (variabile) 74,6MB
HERE
...food 4 ears

Bitrate: 320kbps 93,2MB
lunedì 21 marzo 2011
Argenti Rosa
Bitrate: 192kbps 52,2MB
Magma

Bitrate: 320kbps 89,5MB HERE
Steps
(Michael Brecker, intervista del 2004)
Cari amici ed ascoltatori ......
cosi si descriveva Michael Brecker uno dei piu' bravi ed influenti sassofonisti U.S.A degli anni 80'., fondatore di un mitico gruppo, forse da noi un po' sottovalutato, gli Steps ahead, insieme all'amico Mike Ranieri, e mancato un anno fa di sindrome leucemica....siccome tempo addietro ne stavo parlando con un amico ecco che mi scappa la voglia di un post e sono andato a pescare negli archivi della zerodimension qualcosa .......l'omonimo album del 1983, il terzo per l'esattezza....enjoy.....HERE....zero
domenica 20 marzo 2011
oldies
pianist Red Garland is best known for his work in the 1950s with The Miles Davis Quintet, where he provided a rootsy foil for the trumpeter. But he was already established as a leader of trios and small groups. On this 1957 album for Prestige, the young John Coltrane and Donald Byrd, bassist George Joyner and drummer Arthur Taylor join Garland for a relaxed, fine set.
Charlie Parker’s “Billie’s Bounce” starts things off, and Coltrane impatiently burns througha few choruses, pushing bop’s limits. On the uptempo, “Crazy Rhythm” (with Paul Chambers onbass), Garland’s clear bop lines are both woody and ringing. “Lazy Mae” is an extended, late night, blues meditation; Garland explores melodic block chords, and Coltrane delightfully stretches the boundaries......enjoy HERE....zero
Tracks:
01 Billie’s Bounce
02 Crazy Rhythm
03 CTA
04 Lazy Mae
Personnel:
Red Garland, Piano;
John Coltrane, Tenor Sax;
Donald Byrd, Trumpet;
George Joyner, Drums;
Paul Chambers, Bass (“Crazy Rhythm” only);
Arthur Taylor, Bass.
FuturaMENTE

vorrei oggi tentare di arrampicarmi in uno spericolato paragone fra cio' che fu il pensiero del movimento futurista italiano, che non fu solo Marinetti ed il jazz moderno, dove per moderno intendo quel magma di idee e progetti musicale a cui il buon Miles Davis diede il "la"....che poi si voglia chiamarla Fusion o con qualsiasi altra etichetta, poco importa.....è indubbio che se esiste un solo form musicale che è stato in grado di confrontarsi, conglobare altre forme ed espressioni in un continuo muoversi alla ricerca di nuove sonorità o idee questo è proprio il jazz....da sempre linea di frontiera.....opera di rottura come d'altro canto fu l'idea guida del movimento futurista che cerco' di coniugare l'arte del divenire del trasformarsi del movimento continuo, contaminando la lingua, l'arte, la musica del tempo "mixandola" con aspetti della realta' anche in antitesi fra loro.....gli avvenimenti futuristi in cui si tentva di miscelare la cucina con il rumore dei motori con la poesia, che da un certo punto di vista potrebbero rappresentare una schizzofrenia artistico-filosofica fine a se stessa, non erano che dei tentativi....degli esperimenti....come d'altro canto questo dischetto, che vado a proporvi è uno strano esperimento sonoro di miscelazione taggabile come future jazz o nuove sonorità.....un po' di hip-hop una spruzzatina di lounge music, l’immancabile dj set, schegge di rap, un ensemble di archi, profumi soul, e lo spirito del vocalese che aleggia su una manciata di classici dell’american music. Un cocktail malriuscito di un barman sprovveduto o ambizioso?
Non proprio se il soggetto in questione risponde a quel ragazzaccio di Bill Laswell e se per l’occasione convoca attorno a sé una ciurma di navigati bucanieri dell’improvvisazione come Karl Berger, Nicky Skopelitis, Brandon Ross, e Amina Claudine Myers.
E come in tutte le produzioni di Laswell quello che conta non è tanto l’esibizione tecnica dei musicisti, il loro interplay, l’elaborazione e l’improvvisazione sul tema, quanto un’idea di musica che va oltre i generi, un concetto di suono che trascende canoni estetici consolidati, una brezza insinuante che sconvolge qualsivoglia certezza stilistica.
Diverse le chicche di questa incisione, come la splendida versione di “Angel Eyes“ con la voce profonda di Amina Claude Myers che mette i brividi, la chase tra il vocalese style e il rap nella classica “Twisted“, l’Ellington che non ti aspetti in “Cottontail“, e l’iniziale “Little Boy Don't Get Scared“ dal groove ipnotico e dagli stranianti esiti contrappuntistici dei Material Strings diretti da Karl Berger.
Se il progetto di Bill Laswell non sconvolgerà più di tanto un pubblico ormai avvezzo ad ogni tipo di operazione musicale, il suo Little Boy Don’t Get Scared rimane un felicissimo esempio di contaminazione tra generi, un intelligente, fresco e originale omaggio al vocalese, genere troppo spesso dimenticato o considerato di serie B.
Download H E R E and enjoy....zero
extravaganza...

HERE
Bitrate: only 160kbps (variabile) 37,7MB
...da tenere il fiato

difficile spiegare la nascita di un gruppo come "A Short Apnea", avanti nella concezione prima ancora che nei suoni a gruppi di paesi tradizionalmente più evoluti, se non si consultasse il curriculum dei protagonisti, dediti alla sperimentazione come ad altri generi musicali sin dagli ormai lontani anni 80' perennemente alla ricerca di una musica in cui non esistano barriere fra progressive, post rock, free jazz, avanguardia e quant'altro, "A Short Apnea" sono indispensabile punto di riferimento per quanti attendono da anni di potersi specchiare in una realtà musicale tanto avanti quanto profondamente italiana.
Dear friends and listeners....
Hard to explain the birth of a band like A Short Apnea so ahead in the conception before that in the sounds to band borned in countries traditionally more evoluted. if the past experience of the protagonists, experienced to experimentation like to other musical kinds since early '80s. always in search of a music in which barriers between progressive, post rock, free jazz, avantgard and other do not exist, A Short Apnea are a point of reference for who attends from years to find in a band ahead as well as deeply italian.
ATTENZIONE! disco ostico e di non facile ascolto solo per fanatici...(F.F.!!!)
ADVISE! This album is not asy to ear only for lovers...
H E R E
Cercare di dare un senso scritto alle produzioni della Wallace richiede sempre uno sforzo gigantesco perche prima bisogna entrare in sintonia con i propri stati d'animo raggiungendo un stato di volonta' superiore, cercando di accordarli con il rumore strumentale a cui questa etichetta ci ha ormai abituato da
tempo.
Gli A Short Apnea sono molto piu' che un semplice neurone impazzito distaccatosi dagli Afterhours, si muovono con un'anima che stride con qualsiasi forma canzone, distorcendo i tentativi della melodia di insinuarsi tra le pieghe dei suoni.
Copertina nera, titolo macabro e foto interne raggelanti (i tre musicisti sono ritatti come nella foto del rinvenimento di Aldo Moro): sin dall'inizio un disco decisamente funereo. Dovrebbero essere tre tracks, ma in realta' si tratta di tre tempi o momenti, ognuno dei quali e' diviso in "frammenti emotivi" che formano una scenografia schizzofrenica e ansimante. Eppure questi tre momenti sono tra le cose piu' vitali ed innovative che mi siano capitate fra le mani da tempo...e pescando nella retrologia anni 70 c'è quela follia creativa di un gruppo come gli Area...ma mescolato con un rumorismo industrial ed altri mille eterogenei elementi sonori .
E' un rumore a volte caldo e avvolgente come quello di una qualsiasi megalopoli futuribile, quasi fosse un icona in omaggio alla memoria di Fritz Lang e del suo, a me caro "Metropolis, fatto di scaglie di oblio e carezze soffici, animate da apparente delirio esplosivo ma in realta' strutturate, innestate con precisione non c'e' tempo per compiacersi di una sensazione che subito si e' turbati da strane presenze snore che aleggiano come spettri di un B-movie horror.
E' recitazione sonora, gli strumenti che diventano i personaggi, caratterizzando figure diverse e complesse, intrecciando rapporti e litigi, muovendosi in maniera talvolta isterica talvolta sinuosa.
Sperimentazione pura!!, votata a una liberta' compositiva che accarezza il freejazz, senza evitare qualche sfumatura post-rock... la morte della banalita', la fine della clonazione sonora... forse sono anni avanti, forse sono solo dei ciarlatani, resta il fatto che questa musica e' tutta loro!Non serve a nulla dire se mi piace, gli A Short Apnea dovete averli dentro per capirli, altrimenti Illu ogod ellat rhagedia (Ustrainhustri) e' spazzatura o come si dice dalle mie parti rumenta.....zero
venerdì 18 marzo 2011
....from finland
Dear friends and listeners....
Auteur Jazz is a new project lead by composer and multi-instrumentalist Antti Hynninen based in Helsinki, his debut album "Aphorism" combines cinematic sound scape with a fresh take on dancefloor jazz...try it out....HERE....zero
...from spain

second album by this multi etnical group based in Barcelona who play "groove music", hot and exciting instrumental music with roots in soul jazz and funky jazz from 60' and 70'; with a varied repertorie of original tunes the band combine the inspiration and spontaneity of jazz improvvisation with dance rhythms developed from the last fifty years of afro-american popular music.....enjoy HERE....zero
Line up:
Dave Pybus saxes
Toni Saigi "Chupi" keyboards
Caspar St.Charles drums
Jules Bikoko bass
mercoledì 2 marzo 2011
Big Sound A.
few ours ago I've received from an anonymous reader " Cyber Troggy" this request by SMS! Ok ....I said...here we go and looking in the hard drives i've found the object of the request.....The Big Sound Authority.....and their only LP "An inward revolution" a 1985 works, a compendium of the singles of the band with some more sweet fucking 80' music tracks....after this work the band splitted out......HERE....zero
mercoledì 16 febbraio 2011
"School of the arts" 2007
Un ottimo esperimento di Fusion, dovuto sopratutto all'impeccabile esecuzione dei musicisti, veri propri mostri sacri del proprio strumento, ed a parer mio, quanto vi è di meglio nel panorama della Fusion internazionale. Alcuni di loro avevano gia avuto esperienze comuni, mi riferisco a Frank Gambale e John Patitucci e Dave Weckl componenti dell'immortale gruppo di Chik Corea, l'innesto di Jerry Goodman al violino elettrico, le cui sonorita' ciriportano inevitabilmente alla Mahavisnu Orchestra, si inserisce perfettamente regalandoci un sound estremamente ricercato.
L'effetto piu' strabiliante di questo disco, comunque, è dato dalla perfetta integrazione tra strumenti elettrici ed acustici, infatti Steve Morse, chitarrista membro dei Deep Purple è di chiara matrice rock, si alterna alla chitarra acustica con Gambale su un tappeto di piano acustico di Lavitz veramente straordinario e perfetto in tutti i passaggi ed assoli.
Veramente un disco da non perdere, e credo anche l'unico esperimento musicale con questa formazione......Trombolo
venerdì 7 gennaio 2011
...solo per uno...

Trattasi di un coacervo sonoro di rumori e distorsioni chitaristiche suonate a diverse velocita' senza alcuna concessione all'arrangiamento a alla melodia come normalmente costituita. Quattro tracce da 16 min. e 1 sec. ognuna delle quali occupa una facciata dell'album (...è si è pure un doppio) l'ultima con artifizio tecnico solo sul vinile (...è pure stata stampata una riedizione su CD) che faceva in modo che l'ultimo solco suonasse all'infinito....(sic!).
L'album venne ritirato dal commercio poco dopo la sua uscita facendolo diventare un must per musicofili affetti dalla sindrome vinilica, e anche se giudicato dalla rivista Rolling Stones "sembra il rumore di un frigorifero intergalattico rotto e l'ascolto è come pasare la notte al capolinea dell'autobus" rappresenta in un certo senso la morte del metal, come disse lo stesso Reed, e la nascita dell'industrial noise.........per pochissimi....HERE
giovedì 6 gennaio 2011
Lou
Cari amici ed ascoltatori....
album richiesto da un nostalgico amico mio, il primo fatto per la Arista Records, il settimo da solista per l'ex velvet...... quando usci' nel lontano ottobre 1976 non suscito' reazioni entusiastiche, su New Musical Express fu scritto "Questo disco è trascurabile, a meno che non siate il tipo che si entusiasma a veder asciugare la vernice. A pensarci bene, Roch' n roll heart fornirebbe il sottofondo musicale giusto per questa attivita'
Anche il riscontro del pubblico non fu il massimo e le vendite dell'album ne risentirono pesantemente, furono criticati sopratutto gli arrangiamenti considerati troppo morbidi......per collectors...HERE
do you feel good?

cari amici ed ascoltatori, i feel good production diffondono musica da una cascina nascoste nelle langhe dove i Djs/producers Julian (Funky Farmer) e Pony (Rider) organizzano i primi party gettando le basi per il loro djing estremamente eterogeneo che miscela raggae mash ups,arabic hiphop, balkan e Gypsy Bangers, baile funk, bhangra, afro....HERE
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