martedì 29 marzo 2011

....1975

Cari amici ed ascoltatori....

la musica funky degli anni '70 e' sempre stata una delle mie passioni e gia' all'eta' di 16 anni ero un acerbo ascoltatore di black music, "piacevolmente" indeciso tra il travolgente "funk/rhythm'n'blues" e le prime sonorita' Disco.

In questo ideale, contagioso clima di "eccitamento sonoro", emergono alcuni complessi dall'alta levatura tecnica e compositiva, complessi che avrebbero sancito il passaggio tra il vecchio, arrabbiato funk dei ghetti neri ed una nuova forma musicale piu' spensierata e dedita alla nascente moda da ballo da discoteca. E sara' il 1975 a fare da spartiacque tra queste due mode rappresentanti l'orgoglio e la bandiera sonora del popolo afro-americano.

"Non-Stop" dei B.T. Express e', legittimamente, uno di quei dischi di "transizione"tra il vecchio ed il nuovo "verbo" del sound anni '70. Raffinati, eccitanti, a tratti travolgenti e sensuali, i B.T. Express incarnano alla perfezione quel sound a base di corposi giri di basso, sorrette da melodie tutt'altro che complesse, dominate dalla voce "fiammante" di Barbara Joyce Lomas, la cui vocalita' a tratti sembra riecheggiare, sebbene con toni leggermente meno sovracuti, quella di Gloria Gaynor, anch'ella protagonista di un'opera di "rottura-soul" quale Never Can Say Goodbye, uscito proprio in quel 1975. La struttura musicale dei B.T. Express e' riconducibile ad un coinvolgente intro, a cui segue la pirotecnica, assai elastica ugola della Lomas complementata da regolari quanto ammiccanti middle eights, i quali vengono ripetuti regolarmente in pressoche' ogni traccia dell'LP. Un percorso e un approccio musicale sicuramente non molto vario, lievemente monocorde, ma di grande, contagioso impatto, estremamente funzionale alle pretese da ballo comune o al divertimento piu' sfrenato dei quali il moderno funky dei B.T. Express rappresenta un'originale colonna sonora senza particolari e ruffiani e cervellotici trucchi da studio, essenzialmente, sinceramente devota ad un pubblico prevalentemente nero e senza alcuna pretesa intellettuale (ovviamente senza offesa)........HERE.....zero

H E R E......Zero

afrofunk!!!

Dear friends and listeners....

this is a Kabana records release from 1973. The Ghanese Afrobeat group Afro Funk is getting funky, and that's all i can say...Enjoy!....here ...Z.

...classici

Cari amici ed ascoltatori.....pioniere del jazz moderno e contrabbasista d' eccellenza, Charles Mingus ha suonato con innumerevoli musicisti jazz per oltre quattro decenni. Oltre ad essere stato bandleader e compositore di oltre 300 canzoni, ha inciso oltre 100 album in carriera; "East Coasting" è uno di quegli album meno conosciuti dagli appassionati del jazz di Mingus, registrato per la Bethlehem Records. in quel di agosto del lontano 1957 a New York con una formazione a sei di tutto rispetto, oltre il solito Jimmy Knepper e Dannie Richmond, compagni di lunga data, abbiamo Clarence Shaw, Curtis Porter e il pianista Bill Evans. La miglior track e sicuramente "Memory of you" uno standart piu' che noto, ma anche le altre piste non deludono dalla turbolenta "West coast gosth" alla commovente "Celia".Il disco è stato ristampato, mi sembra solo su vinile dalla Columbia nel 1993.....IMPERDIBILE!.......HERE.....zero


Tracks:

01. Memories Of You

02. East Coasting

03. West Coast Ghost

04. Celia

05. Conversation

06. Fifty-First Street Blues

07. East Coasting (alt. take 3)

08. Memories Of You (alt. take 3)

venerdì 25 marzo 2011

Ambassadors of groove

Cari amici ed ascoltatori....insieme dall'inizio del millennio questa incredibile funk\soul band di tradizione sixsty proveniente da Iowa City USA e da noi è pressochè sconosciuta, ma , concorderete con il sottoscritto, gia dal primo ascolto si può godere di sangue e sudore.....non robaccia platinata ad uso e consumo del tritacarne radiofonico a cui lentamente ed inesorabilmente ci stiamo assuefando, ma vero soul ruspante per questi ambasciatori del groove....insomma da scoprire per cui......



enjoy some tunes.......;)

Instrumental action soul -2001
Lets cool one - 2003
Destination get down - 2005
Aprodesiac - 2006
TDSS feat the Diplomettes plenty nasty -2008
What goes around comes around - 2010


Line up:

Doug Roberson - guitar
Nate Basinger - hammond organ
Paul Kresowik - drums and percussion
Eddie McKinley - sax
David Basinger - sax
Sarah Cram and Kathy Ruestow - vocals
DOWNLOAD all parts and unrar

Part.1 http://www.mediafire.com/?j1u4y39vlc21h4b
Part.2 http://www.mediafire.com/?qg8d27h7u2yl5xi
Part.3 http://www.mediafire.com/?9l6kyy74yr49ja1
Part.4 http://www.mediafire.com/?6xr4x87ssoq9q9j

yuri & Floris

Dear friends and listeners.....vocal pop music based on instrumental hardcore jazz. That’s the best definition of the music you’re about to hear: the result of an inspiring collaboration between producer FLORiS and saxophone great Yuri Honing. FLORiS delved into Honings extensive discography, ripping bits and pieces of music to create new textures, using each and every element that inspired him, from a guitar riff from Wired Paradise or some piano notes from Schuberts Winterreise, to a drumbeat from an acoustic trio…Solo’s were played on top of this, and the resulting music was again cut up and edited by FLORiS, creating a foundation for a series of songs, written by five contemporary Dutch vocalists....enjoy HERE ....zero

martedì 22 marzo 2011

Fusion Trio

Cari amici ed ascoltatori....dal prolifico Charly Hunter, ben 17 CD dal 93, anno del suo debutto, oltre ad un numero imprecisato di featuring con i massimi esponenti di questo genere, ci gustiamo questo "Earth tones" album del 2005 edito dalla Green Street Rec. accompagnato da Chinna Smith, chitarrista giamaicano noto anche come Chinna, Chinner o Melchezenick.e da Ernest Ranglin anche lui chitarrista e giamaicano come l'altro compare.
Enjoy HERE....zero
Tracks:
1. Long Bay (5:51)
2. What I Am (9:18)
3. Mestre' Tata (4:16)
4. I've Got The Handle (6:48)
5. One Foundation (5:10)
6. Fade Away (7:27)
7. Passion Dance (6:34)
8. Rivers of Babylon (8:33)
9. Island In The Sun (3:58)
mp3 / 320 kbps / 137 Mb

....Faust

Cari amici ed ascoltatori....rimessisi insieme dopo alcuni album i Faust (storico gruppo teutonico) incisero nel 1994 un coraggiosissimo album sperimentale, questo Rien. Gli amanti dell'avanguardia e delle sonorità della cosmic music vi troveranno citazioni da Stockhausen, dodecafonia e rumore come suono, distorsioni ed altre amenità. Di sicuro non un opera facile e fruibile da tutti. Una curiosità il primo pezzo dura 5 secondi ed è silenzio per 3 secondi con poi una frase "C'est rien de Faust" che è anche l'ultima dell'album, il brano sucessivo si interrompe a metà con un "silenzio" di 4 sec. Gli artisti impegnati sono: Werner Dermeier-drums; Jean-Hervé Peron-bass; Jim O'Rourke-tapes; Keiji Haino-guitar; Steven Wray Lobdell-guitar; Michael Morley-guitar.
Bitrate: 230kbps (variabile) 74,6MB

HERE

...food 4 ears

Cari amici ed ascoltatori....mettete insieme quel genietto di Holger Czukay, tedesco alievo di C.H Stockhausen e fra i fondatori dei mitici Can; Jah Wobble (al secolo John Wordle) bassista inglese ex Public Imagine Ltd e collaboratore di Eno, O' Connor, Dub Syndacate; Jabi Liebezeit, batterista e cofondatore dei Can ma presente anche in dischi dei Depeche Mode ed Eno; il risultato è quest'eccellente album del 1981 intitolato Full Circle. La musica è un mix di cosmic, jazz, rock, funk e sperimentazione sonora che ora chiameremo fusion. Imperdibile.....HERE

Bitrate: 320kbps 93,2MB

lunedì 21 marzo 2011

Argenti Rosa

Cari amici ed ascoltatori.....come apprendo dal sito Jazzitalia (da vedere...!) essi sono: "Due italiani provenienti entrambi dalla Toscana, riuniti a Boston nell'ottobre 2002 - dopo 25 anni - per registrare finalmente insieme uno sbalorditivo CD di jazz in duo. Si tratta di Ferdinando Argenti, un raffinato e brillante pianista che vive nel New England (USA), ed Enrico Rosa, un grande virtuoso della chitarra che vive in Danimarca. Il CD si intitola "To the old friendship" e contiene sei brani, tutti originali composti, arrangiati ed eseguiti da Enrico e Ferdinando. Sulla traccia 2 Eva Rosa, moglie di Enrico, si unisce brevemente loro per registrare due bellissime melodie. I titoli delle sei tracce seguono la storia dei due amici che hanno avuto simili percorsi musicali e sogni - separati da terre e oceani - tali da esprimerli alla fine insieme in questo ispirato unico pomeriggio in cui c'è stata la registrazione in presa diretta". ....enjoy HERE....zero
Bitrate: 192kbps 52,2MB

Magma

Cari amici ed ascoltatori.......fra le più interessanti voci della musica non commerciale ed innovativa, cioè di quel sottogruppo che va sotto il nome di Zeuhl (un mix di neoclassica, lirica, cosmica e fusion), i Magma band transalpina ha inciso delle autentiche perle, fra queste va annoverato l'album Attahk del lontano 1978. La sua line up è: Christian Vander (Dëhrstün) / lead vocals, drums, percussion, Grand piano, Rhodes, Chamberlin; - Guy Delacroix (Ürgon) and (Gorgo) / "Earth" bass, "Air" bass; - Klaus Blasquiz / vocals; - Benoit Widemann (Kahal) / Grand piano, Rhodes, Mini-Moog, Oberheim polyphonic; - Stella Vander (Thaud) / vocals; - Lisa Bois (Sïhnn) / vocals; - Tony Russo / trumpet; - Jacques Bolognesi / trombone. Imperdibile!

Bitrate: 320kbps 89,5MB HERE

Steps

« ...per me la musica è sempre stata una missione e continua ad esserlo. Non l'ho mai vista come una professione, sono sempre eccitato dalla musica, dall'apprendere nuove cose. Mi diverto a scrivere musica, a registrare ed a suonare con altri musicisti. Diciamo che - relativamente alle tournée - lo spostamento diventa un lavoro, il puro viaggiare da un posto all'altro, ma certamente non il fare musica! »
(Michael Brecker, intervista del 2004)


Cari amici ed ascoltatori ......
cosi si descriveva Michael Brecker uno dei piu' bravi ed influenti sassofonisti U.S.A degli anni 80'., fondatore di un mitico gruppo, forse da noi un po' sottovalutato, gli Steps ahead, insieme all'amico Mike Ranieri, e mancato un anno fa di sindrome leucemica....siccome tempo addietro ne stavo parlando con un amico ecco che mi scappa la voglia di un post e sono andato a pescare negli archivi della zerodimension qualcosa .......l'omonimo album del 1983, il terzo per l'esattezza....enjoy.....HERE....zero

domenica 20 marzo 2011

oldies

Dear friends and listeners...
pianist Red Garland is best known for his work in the 1950s with The Miles Davis Quintet, where he provided a rootsy foil for the trumpeter. But he was already established as a leader of trios and small groups. On this 1957 album for Prestige, the young John Coltrane and Donald Byrd, bassist George Joyner and drummer Arthur Taylor join Garland for a relaxed, fine set.
Charlie Parker’s “Billie’s Bounce” starts things off, and Coltrane impatiently burns througha few choruses, pushing bop’s limits. On the uptempo, “Crazy Rhythm” (with Paul Chambers onbass), Garland’s clear bop lines are both woody and ringing. “Lazy Mae” is an extended, late night, blues meditation; Garland explores melodic block chords, and Coltrane delightfully stretches the boundaries......enjoy HERE....zero
Tracks:
01 Billie’s Bounce
02 Crazy Rhythm
03 CTA
04 Lazy Mae

Personnel:
Red Garland, Piano;
John Coltrane, Tenor Sax;
Donald Byrd, Trumpet;
George Joyner, Drums;
Paul Chambers, Bass (“Crazy Rhythm” only);
Arthur Taylor, Bass.

FuturaMENTE

Cari amici ed ascoltatori....
vorrei oggi tentare di arrampicarmi in uno spericolato paragone fra cio' che fu il pensiero del movimento futurista italiano, che non fu solo Marinetti ed il jazz moderno, dove per moderno intendo quel magma di idee e progetti musicale a cui il buon Miles Davis diede il "la"....che poi si voglia chiamarla Fusion o con qualsiasi altra etichetta, poco importa.....è indubbio che se esiste un solo form musicale che è stato in grado di confrontarsi, conglobare altre forme ed espressioni in un continuo muoversi alla ricerca di nuove sonorità o idee questo è proprio il jazz....da sempre linea di frontiera.....opera di rottura come d'altro canto fu l'idea guida del movimento futurista che cerco' di coniugare l'arte del divenire del trasformarsi del movimento continuo, contaminando la lingua, l'arte, la musica del tempo "mixandola" con aspetti della realta' anche in antitesi fra loro.....gli avvenimenti futuristi in cui si tentva di miscelare la cucina con il rumore dei motori con la poesia, che da un certo punto di vista potrebbero rappresentare una schizzofrenia artistico-filosofica fine a se stessa, non erano che dei tentativi....degli esperimenti....come d'altro canto questo dischetto, che vado a proporvi è uno strano esperimento sonoro di miscelazione taggabile come future jazz o nuove sonorità.....un po' di hip-hop una spruzzatina di lounge music, l’immancabile dj set, schegge di rap, un ensemble di archi, profumi soul, e lo spirito del vocalese che aleggia su una manciata di classici dell’american music. Un cocktail malriuscito di un barman sprovveduto o ambizioso?
Non proprio se il soggetto in questione risponde a quel ragazzaccio di Bill Laswell e se per l’occasione convoca attorno a sé una ciurma di navigati bucanieri dell’improvvisazione come Karl Berger, Nicky Skopelitis, Brandon Ross, e Amina Claudine Myers.
E come in tutte le produzioni di Laswell quello che conta non è tanto l’esibizione tecnica dei musicisti, il loro interplay, l’elaborazione e l’improvvisazione sul tema, quanto un’idea di musica che va oltre i generi, un concetto di suono che trascende canoni estetici consolidati, una brezza insinuante che sconvolge qualsivoglia certezza stilistica.
Diverse le chicche di questa incisione, come la splendida versione di “Angel Eyes“ con la voce profonda di Amina Claude Myers che mette i brividi, la chase tra il vocalese style e il rap nella classica “Twisted“, l’Ellington che non ti aspetti in “Cottontail“, e l’iniziale “Little Boy Don't Get Scared“ dal groove ipnotico e dagli stranianti esiti contrappuntistici dei Material Strings diretti da Karl Berger.
Se il progetto di Bill Laswell non sconvolgerà più di tanto un pubblico ormai avvezzo ad ogni tipo di operazione musicale, il suo Little Boy Don’t Get Scared rimane un felicissimo esempio di contaminazione tra generi, un intelligente, fresco e originale omaggio al vocalese, genere troppo spesso dimenticato o considerato di serie B.
Download H E R E and enjoy....zero

extravaganza...

Cari amici ed ascoltatori...stravagante artista italo-americano Mike Patton è stato prima un ottima voce metal prog con i Faith No More e poi si è dato all'avant-prog con i vari Mr.Bungle e Fantomas. Parallelamente ha inciso alcuni dischi che sono particolarmente ostici per un pubblico non abituato all'avanguardia sonora. Il secondo suo lavoro è questo Pranzo Oltranzista del 1997, in cui il baldo musicista riprende il discorso interrotto dai Pink Floyd (quelli di Atom) con la suite psichedelica ( mai finita): "Alan's psychedelic breakfast" che compare qui e la in More ed Atom; coniugandola con lo sperimentalismo sonoro di Ummagumma (sezione studio) e rielaborando il tutto in chiave attuale. Ad aiutarlo nell'opera sono intervenuti: Erik Friedlander / cello; - Marc Ribot / guitar; - William Winant / percussion; - John Zorn / alto saxophone. Molto interessante.....ma per adepti
HERE
Bitrate: only 160kbps (variabile) 37,7MB

...da tenere il fiato

Cari amici ed ascoltatori....
difficile spiegare la nascita di un gruppo come "A Short Apnea", avanti nella concezione prima ancora che nei suoni a gruppi di paesi tradizionalmente più evoluti, se non si consultasse il curriculum dei protagonisti, dediti alla sperimentazione come ad altri generi musicali sin dagli ormai lontani anni 80' perennemente alla ricerca di una musica in cui non esistano barriere fra progressive, post rock, free jazz, avanguardia e quant'altro, "A Short Apnea" sono indispensabile punto di riferimento per quanti attendono da anni di potersi specchiare in una realtà musicale tanto avanti quanto profondamente italiana.

Dear friends and listeners....
Hard to explain the birth of a band like A Short Apnea so ahead in the conception before that in the sounds to band borned in countries traditionally more evoluted. if the past experience of the protagonists, experienced to experimentation like to other musical kinds since early '80s. always in search of a music in which barriers between progressive, post rock, free jazz, avantgard and other do not exist, A Short Apnea are a point of reference for who attends from years to find in a band ahead as well as deeply italian.

ATTENZIONE! disco ostico e di non facile ascolto solo per fanatici...(F.F.!!!)
ADVISE! This album is not asy to ear only for lovers...
H E R E
Cercare di dare un senso scritto alle produzioni della Wallace richiede sempre uno sforzo gigantesco perche prima bisogna entrare in sintonia con i propri stati d'animo raggiungendo un stato di volonta' superiore, cercando di accordarli con il rumore strumentale a cui questa etichetta ci ha ormai abituato da
tempo.

Gli A Short Apnea sono molto piu' che un semplice neurone impazzito distaccatosi dagli Afterhours, si muovono con un'anima che stride con qualsiasi forma canzone, distorcendo i tentativi della melodia di insinuarsi tra le pieghe dei suoni.

Copertina nera, titolo macabro e foto interne raggelanti (i tre musicisti sono ritatti come nella foto del rinvenimento di Aldo Moro): sin dall'inizio un disco decisamente funereo. Dovrebbero essere tre tracks, ma in realta' si tratta di tre tempi o momenti, ognuno dei quali e' diviso in "frammenti emotivi" che formano una scenografia schizzofrenica e ansimante. Eppure questi tre momenti sono tra le cose piu' vitali ed innovative che mi siano capitate fra le mani da tempo...e pescando nella retrologia anni 70 c'è quela follia creativa di un gruppo come gli Area...ma mescolato con un rumorismo industrial ed altri mille eterogenei elementi sonori .

E' un rumore a volte caldo e avvolgente come quello di una qualsiasi megalopoli futuribile, quasi fosse un icona in omaggio alla memoria di Fritz Lang e del suo, a me caro "Metropolis, fatto di scaglie di oblio e carezze soffici, animate da apparente delirio esplosivo ma in realta' strutturate, innestate con precisione non c'e' tempo per compiacersi di una sensazione che subito si e' turbati da strane presenze snore che aleggiano come spettri di un B-movie horror.
E' recitazione sonora, gli strumenti che diventano i personaggi, caratterizzando figure diverse e complesse, intrecciando rapporti e litigi, muovendosi in maniera talvolta isterica talvolta sinuosa.
La voce imprigionata dalle note, che si lamenta tra deliri e sospiri, senza mai riuscire a diventare determinante.
Sperimentazione pura!!, votata a una liberta' compositiva che accarezza il freejazz, senza evitare qualche sfumatura post-rock... la morte della banalita', la fine della clonazione sonora... forse sono anni avanti, forse sono solo dei ciarlatani, resta il fatto che questa musica e' tutta loro!Non serve a nulla dire se mi piace, gli A Short Apnea dovete averli dentro per capirli, altrimenti Illu ogod ellat rhagedia (Ustrainhustri) e' spazzatura o come si dice dalle mie parti rumenta.....zero

venerdì 18 marzo 2011

....from finland


Dear friends and listeners....

Auteur Jazz is a new project lead by composer and multi-instrumentalist Antti Hynninen based in Helsinki, his debut album "Aphorism" combines cinematic sound scape with a fresh take on dancefloor jazz...try it out....HERE....zero

...from spain

Dear friends and listeners...
second album by this multi etnical group based in Barcelona who play "groove music", hot and exciting instrumental music with roots in soul jazz and funky jazz from 60' and 70'; with a varied repertorie of original tunes the band combine the inspiration and spontaneity of jazz improvvisation with dance rhythms developed from the last fifty years of afro-american popular music.....enjoy HERE....zero
Line up:
Dave Pybus saxes
Toni Saigi "Chupi" keyboards
Caspar St.Charles drums
Jules Bikoko bass

mercoledì 2 marzo 2011

Big Sound A.

Dear friends and listeners....
few ours ago I've received from an anonymous reader " Cyber Troggy" this request by SMS! Ok ....I said...here we go and looking in the hard drives i've found the object of the request.....The Big Sound Authority.....and their only LP "An inward revolution" a 1985 works, a compendium of the singles of the band with some more sweet fucking 80' music tracks....after this work the band splitted out......HERE....zero