domenica 30 marzo 2008

Miss Badu

“New Amerykah – part one” è un progetto molto ambizioso all’altezza della sua ambizione. La signora Badu cammina solitaria sul filo a decine di metri di altezza senza rete di protezione, attingendo a piene mani dal pozzo senza fondo della musica nera: jazz, soul, rap, hip-hop, disco, funk o r’n’b padroneggiando cotanto materiale altamente infiammabile con sapienti mani di velluto. Guardando al passato per fare decisi passi verso il futuro. Esponendosi in prima persona per quanto riguarda testi – di grande spessore, cantautrice vera Miss Badu - e produzione, supportata in questa impresa dal talento di personaggi che rispondono al nome, tra gli altri, di Madlib e Shafiq Husayn.Il quinto album di questa regina della musica nera del terzo millennio non lascia indifferenti, supera la prova e si propone come una delle migliori uscite discografiche di questo primo quarto di 2008.



HERE!

sabato 29 marzo 2008

Ancora sul Glitch

Cari amici ed ascoltatori....
Il padre, o forse dovremmo parlare al plurale, del glitch europeo è, senza ombra di dubbio, Oval, gruppo tedesco di Germania e, per questo, riformatore sonoro per ovvi motivi genetici. “Systemisch” viene subito dopo l’esordio di “Wohnton” ed è datato 1994. L’estetica dell’errore, per Oval, deve necessariamente avere una parvenza ritmo per non venir confusa con le sperimentazioni non-music dei suoi illustri predecessori. Tale intento è chiaro fin da “Textuell” e non si smentisce nemmeno con “Aero deck”. Ma è il digitalismo la spina nel fianco di Oval: esaltazione del codice binario o commercializzazione della tecnologia? Le risposte vanno cercate in “The politics of digital audio”, in “Compact disc” e in “Catchy DAAD”, ma non è semplice decifrare i segnali digitali che in rapido sovrapporsi creano questo futuristico viaggio. L’imperfezione della tecnologia è ancora presente in “Schöner wissen”, in “Mediaton”, in “Tonregie” e in “Oval office”. Parecchio strano appare infine l’outcipit “Gabba nation”, di cui ancora oggi mi chiedo il senso: va bene l’errore ma qui si sente addirittura il pad! Roba da matti...Download & enjoy HERE .....zero

Italian style...

Dear friends and listeners.... in this reimagined version of his 2000 import release, Jet Sounds (released in America as Bossa Per Due), Italian producer-jazzman Nicola Conte has found some impressive help in remixing his lounge-flavored electronica. Taking time out from sipping their cocktails are Thievery Corporation, Koop, and the Finnish collective Nuspirit Helsinki, who perform a deeply sensual, eight-minute version of the title track. Also making notable appearances are Japan's Kyoto Jazz Massive, who kick the beat up more than a notch on their ambient-tinged version of "The In Samba." Elsewhere, Conte himself contributes three new tracks, including the Latin-flavored tinkle jazz of "Love Me 'till Sunday," as well as the sly, soundtracklike "Tema in Hi-Fi." Using its fine cast of musicians and producers to full effect, Revisited explores the more acoustic, less beat-driven underbelly of Conte's songs, finding an elegant, carefree sound for a new generation of hepcats.Never the less, if you like classy, brassy bossa or trip hop.. or if you want to feel like a secret angent, then I highly reccomend you purchase this album.....download HERE and enjoy....zero

D_EVOlution

Verso la meta' degli anni 70' il manifesto di Jan Dury (sex'n drugs 'n rock and roll) ci aveva travolto e spazzato in un sol colpo i barocchismi in cui si era infilato, suo malgrado, il rock. Doveva pur esserci una risposta sonora che azzerasse lo stantio "peace and love" con il "kill'em all" e fu quella di riportare il rock ai soliti 4 accordi straziati, distorti, mal eseguiti ma sopratutto urlati. Tutto questo partendo dall'inghilterra coinvolse la vecchia europa e a tutt'oggi in diversi paesi e in diverse forme quella "way of life" esiste ancora.
Negli USA invece? Beh c'erano gia' i DEVO da Akron Ohio, che gia' agli inizi del 73 si erano dichiarati i profeti della de-evoluzione umana e quindi anche della de-evoluzione musicale
....da qui DEVO! ed il loro primo LP "Q: Are we not man? A: no we are DEVO!" titolato a significare la rottura con la specie umana e la musica fino allora ascoltata. Raccontata cosi' la storia suona un po' da fanatici psicopatici ma se ci ripensate allora era comune pensare che l'america fosse 20 anni avanti e la teoria della DE-evoluzione musicale, a mio parere, presagiva quello che poi fu con l'inizio delle tecniche di sampling la vera destrutturalizzazione musicale....pensate al neo glitch....estrema forma attuale di quel pensiero di de-evoluzione musicale....download HERE and enjoy....zero

giovedì 27 marzo 2008

In the middle of nowhere...

The Juju Orchestra was founded 2004 by Rare Groove - dj & vinyl – nerd Fab DJ Sammy and producer/sound engineer Oliver Belz. They are based in Braunschweig / Germany, right in the middle of nowhere between Hamburg, Berlin and Hannover.

Some of their musical idols are Caetano Veloso, Charlie Parker, Miles Davies, Steely Dan, Stan Getz ( just to name a few…). Of course they are influenced by all of them,but the Juju’s created their own language - like every important artist does. In some words: contemporary Soul, Jazz and Latin music with a vintage sound.....and I like it!

In 2005 the first single release ‘Kind Of Latin Rhythm / Funky Nassau’ entered the peak position of the German Club Charts. Great reactions from around the world followed, by famos dj’s as well as by the audience. the next 12” ‘Take Four / Hip Shake’ did it the same way. On the album you can find a new vocal version of ‘Hip Shake’ with lyrics and voice of Terry Callier.

This Bossa Nova is not a crime are 8 tracks, no filler in sight, everyone has the quality for a timeless diamond. Guest appearances by Carolyn Leonhart, Katia B, Robert Smith and Terry Callier.

Download HERE and enjoy....but remember to support the artists...buy CDs!....zero

Acid compi

Dear friends and listeners.....
Here we go.... coming from "Ministry of Sound" for your joy, you can find a double CD from various artists such as Jamiroquai, the Brand new Heavies, Corduroy, Snowboy all tagged acid jazz, how could said Mr. Gill Petterson....good stuff of music, soulfull with a jazzy edge and sometimes with a predominant breakbeat sound, good for a night together with friends chatting and jocking.........download and enjoy......zero
DL: CD1 - CD2

martedì 25 marzo 2008

Down to the bone


Down to the bone are the kings of UK jazz groove scene , and their groove gets harder, funkier and juicier. Their music encompasses all that is funky, soulful and jazzy....warm up your ampli, download HERE and enjoy this last work......"Supercharger"....zero

Al di la'


I have a friend...he 's crazy for this music form...maybe we can tag with a "experimental post industrial rock".....maybe no.... but it seems that this one is the best release by Einsturzende Neubauten a crazy mix of industrial clang and actual instrumentation taste it and comment pls......zero

C.Taylor

Dear friends and listeners....
Here's a great jazz album by Cecil Taylor 4tett, one of the innovators of free jazz. Download and Enjoy.....zero

"Jazz Advance" is the CD reissue of Cecil Taylor's very first recording session. Although the album states that it is from September, 1956, all previous discographies state December 10, 1955 was the actual recording date. Even at this early stage, the 26-year old pianist was extremely advanced in his playing. One can hear Taylor's roots in Duke Ellington and Thelonious Monk but his comping and chord voicings were already far ahead of most of his contemporaries. He takes "You'd Be So Nice to Come Home To" solo, has four trio numbers with bassist Buell Neidlinger and drummer Dennis Charles and, on Taylor's "Charge 'Em Blues" and "Song," soprano saxophonist Steve Lacy makes the group a quartet. This is utterly fascinating music that hints strongly at what was to come." - Allmusic 1. "Bemsha Swing" 2. "Charge 'Em Blues" 3. "Azure" 4. "Song" 5. "You'd Be So Nice To Come Home To" 6. "Rick Kick Shaw" 7. "Sweet And Lovely"

The Iceburn Collective


Cari amici ed ascoltatori..... Non è facile fondere jazz e hardcore, ma aldila' della considerazione Davisiana che non ci deve essere nessun limite, questi americani ce l'hanno fatta in questo loro "Meditavolution" ,del 1996, e con risultati interessanti. Ok, non è un ascolto facile, è una musica fortemente cerebrale che ha la potenza e i watt delle chitarre distorte, ma ha anche delle ritmiche irregolari che facilmente,ad u primo ascolto, disorientano. Iniziarono nel 1992 come power-trio, su questo loro terzo disco erano diventati un quintetto con sax annesso. Indubbiamente necessita di diversi ascolti per poter essere digerito. Il primo pezzo che mi viene in mente è Sphinx, una variante sul tema principale, con quelle spirali di scale tipiche della concezione tecnica delle musiche indo-arabeggianti....Altrove l'atmosfera è dominata da macigni ottundenti di post-jazz-hardcore notturno e inquietante, suonato con una perizia tecnica invidiabile.......per musicofili....download HERE and enjoy.....zero

lunedì 24 marzo 2008

Curly Curve

Dear friends and listeners....
Listening this old vynil I'can't think about Allmann Bros. by they went from Berlin and their only work is this omonimous vynil iussed in 1973. It's an honest blues rock with a sound so vintage that it can bring us to the ours golden age....when we were kids.....download HERE and enjoy.....zero

Double Beat


Cari amici ed ascoltatori....
Stefano Ghittoni e Marco Rigamonti sono i figuri che si nascondono dietro il logo Double Beat; il primo piu' conosciuto grazie al gia' vincente progetto dei Dining Rooms, e per i suoi Dj set ai Magazzini Generali a Milano dove incontra il secondo anche lui Dj nel noto locale milanese e questo "Something new" è la loro ultima fatica (la seconda?) nel tentativo di creare della danceable di qualita' che partendo da sonorita rubate al jazz andasse a pescare nell'afro music nel funk e nella house. Big Sur li distribuisce e noi ce li ascoltiamo......milano vibes -support the artist....buy the CD...zero

domenica 23 marzo 2008

Kyoto Jazz Massive

Doppio CD per la Kyoto uscito nel 2006 per la mitica Compost ennesima contaminazione house di un sond jazzy/soul (ri)proposto con gusto e garbo, molto radiofonico come prodotto ma per nulla stucchevole o "gia' sentito.....download HERE & enjoy.....zero
Tracks:
CD1:
01. Kyoto Jazz Massive - "The Brightness Of These Days" - Quantic RMX
02. Incognito - "Where Love Shines" - Kyoto Jazz Massive RMX
03. Kyoto Jazz Massive - "Endless Flight"
04. Restless Soul feat. Rasiyah - "Time To Fly"
05. Kyoto Jazz Massive - "Mind Expansions" - Blaze Shelter Sundae Mix
06. Kyoto Jazz Massive feat. Chris Franck & Guida De Palma - "Shine" - Kenny Dope RMX
07. Domu - "Taking Flight"
08. Afronaught feat. Alison David - "Now Or Never"
09. Dego & Kaidi Tatham - "Come With Me"
10. Reel People feat. Vanessa Freeman - "Tomorrow Never Comes"
CD2:
01. Da Lata - "Ronco Da Cuica"
02. Jazztronik - "Shine"
03. Louie Vega & The EOL Band - "Aphrodite"
04. Monday Michiru - "A Calamaria" - Sailing Into The Unknown Version
05. DJ Mitsu The Beats - "Spireedom 2004"
06. Sleep Walker - "Eclipse"
07. Toshio Matsuura Group - "Behind The Shadow"
08. Electric Sheep feat. UA - "The Brightness Of These Days"
09. Aurora - "Nacel Do Sol"

Milano sound

Dear friends and listeners
The Italian group from Milano realase a new CD with soft and smoked sounds, a delighfull jazzy downbeat fusion another gem from the italian label Schema record, downlod and enjoy...zero


Cari amici ed ascoltatori....i milanesissimi Dining rooms ci gratificano di una nuova raccolta di mix di suoni soffici e fumosi per un piacevole downbeat dall'aria squisitamente jazzy, downlodate ed ascoltate....zero

Parov Stelar

Cari amici ed ascoltatori
Non si smentisce il più fresco ed interessante producer proveniente dall'est, un investimento vocale maggiore con la partecipazione di numerose guest vocals come Phoebe Hall, Billy Kern, Odette Di Maio, Miss Anita Riegler e Leena Conquest determinano un album più sofisticato e meno "house" del suo primo lavoro. Suoni decisamente jazzy e downbeat tutti da gustare in poltrona e/o cocktail alla mano......download HERE & enjoy.....zero

U. Rucker

Non deve essere facile, per una poetessa di grande valore e sensibilità come Ursula Rucker, riuscire a trovare sempre l'ambiente sonoro giusto su cui sciogliere la splendida qualità vocale, sia nel suo necessario parlato che nelle parti più cantate.Chi (per l'amico Centurion) era rimasto folgorato da Supa Sista - il suo debutto del 2001 , ritroverà probabilmente l'entusiasmo del primo lavoro con il percorso disegnato da questo nuovo suo terzo lavoro Ma' at Mama - titolo dalla valenza polisemica, che parte dall'antico principio egizio [vero e proprio topos archetipico della riflessione filosofica nera] della “verità”.Prodotto prevalentemente dal bassista Anthony Tidd - assiduo collaboratore di Steve Coleman - il disco offre musicalmente alle liriche della Rucker una varietà azzeccatissima di soluzioni, dalle essenziali punteggiature di “Children's Poem” al funk di “Rant”, immergendo i polsi nella sensualità di “Black Erotica” o nel beat africano su cui si srotola il sermone di “Libations”, con la sua emozionante serie di nomi.La “verità” nella cultura nera continua a essere - e la Rucker è bravissima nel sottolinearlo con la finezza di artista che non banalizza mai il proprio messaggio - un valore da negoziare, da conquistare, da rileggere, che sfugge dalle mani proprio perché il comunicare si sdoppia sul binario del double talking e lo spirito tende istintivamente dritto all'unità.
Sullo sfondo compaiono armonie soffici - “Uh Uh” ad esempio - spruzzi di jazz o i rigori del beat hip-hop, ma la voce della Rucker è più che mai in grado di curvarsi dentro i suoni, come nel canto sporcato di polvere della splendida “For Women”, di rimanere sola in “Church Party”.Con i suoi lineamenti alla Frida Kahlo, la sorniona caparbietà delle sue poesie, la tagliente visione dell'universo nero e femminile, Ursula Rucker ha scritto una ulteriore, decisiva, pagina di grande musica black. Consigliato....download HERE & enjoy.....zero

SKA

Cari amici ed ascoltatori.....
eco qua un dischetto leggero leggero ma ricco di movimento e groove con tagli jazzati ben distinti, sono La New York Ska-jazz ensemble che ci propongono questo Minor Moods che so per certo che un amica chirurga apprezzera'....download HERE & enjoy....zero

sabato 22 marzo 2008

Marc Moulin

Cari amici ed ascoltatori.....
Marc Moulin: Entertainment (Blue Note) [The finest Jazz from 1938] In carriera da più di 30 anni, questo tastierista belga ha colto solo di recente il risultato della sua fatica, grazie all’album del 2002, Top Secret pubblicato sempre su etichetta Blue Note, che coglieva bene lo spirito (o se preferite la moda) del tempo, ridefinendo in chiave garbatamente elettronica alcune forme di jazz rock che furoreggiavano a metà degli anni ’70 (Miles Davis, Herbie Hancock, Chic Corea, Billy Cobham, ecc.ecc.). Il nuovo album riprende le linee del precedente e mette in campo un quartetto base, condotto dallo stesso Moulin alle tastiere, al quale si aggiungono numerosi ospiti, tra cui Bert Joris alla tromba, Philip Catherine alla chitarra, Fabrice Alleman al sax, Christa Jerome alle voci e Peter Schneider alle percussioni. Non manca l’implementazione elettronica, anche qui discreta e mai abusata. Niente di nuovo certo, ma che classe e che piacevolezza! Download HERE & enjoy.........zero

A.M.Z.

Aziza Mustafa Zadeh
jazziza (1977).

Aziza Mustafa Zadeh is a classically trained pianist and singer. She grew up in the former soviet republic of Azerbaijan as the daughter of Vagif Mustafa Zadeh, a jazz composer and pianist, to whom lots of Aziza's works are dedicated, and of Eliza Khanom, a singer, who is now her manager. She currently lives in Mainz, Germany. The music of Aziza Mustafa Zadeh is filed under jazz, however, you will find a blend of jazz, classical piano, and her folk music. She sings in lots of her compositions - in her mother tongue mostly, but don't worry if you don't know the language. Actually, she uses scat singing a lot. Experiencing her in concert, you will be astonished by the contradiction of her shy appearance when she enters the stage, and her voice and powerful piano playing.

Traditionals azeri rielaborati, espansi, dilatati, sbriciolati dal piano e dalla voce di Aziza, allevata nel jazz. Standard jazz americani (Lover Man, My Funny Valentine..take five...e poi Tom Jobim!!!!) che nelle mani di Aziza e del suo gruppo prendono cittadinanza in Azerbaigian. Incroci pericolosi quanto mai opportuni. Da incoraggiare......download HERE & enjoy....zero

LINE UP
Aziza Mustafa Zadeh - Grand Piano, Vocals
Toots Thielemans - Harmonica

Eduardo Contrera - Percussion

Philip Catherine - Guitars

Nils Petter Molvær

Cari amici ed ascoltatori....
Nils Petter Molvær trombettista nato a Sula, nella costa Nord-Occidentale della Norvegia, nel 1960. Figlio di un noto musicista di jazz norvegese polistrumentista, basso batteria e tastiere prima di approdare al sax come strumento da studiare "seriamente", Strada facendo ha suonato con Elvin Jones, con George Russell e con Gary Peacock per poi atterrare nel gruppo Masqualero guidato dal bassista Arild Andersen (il nome del gruppo è preso dal titolo di una celebre composizione di Wayne Shorter, scritta e incisa per il grande quintetto di Miles Davis della seconda metà degli anni sessanta). Suona con questo gruppo per tutti gli anni 80' sviluppando contemporaneamente un'attenzione per tutte quelle sonoita' esterne alla corrente centrale del jazz ispirandosi ai lavori di Eno, Jonn Hassel e Bill Laswell. Nella seguente decade collaborato con Marylin Mazur e con altri gruppi a cavallo fra jazz e rock sperimentale per arrivare infine al primo album a suo nome, Khmer, uscito nel 1997 per la ECM. un album che ha riscosso un grandissimo successo, vendendo oltre 100.000 copie, un risultato certamente al di là delle più rosee aspettative del trombettista e della casa discografica guidata da Manfred Eicher. Un album lungamente meditato dal trombettista, che sin dal 1993 aveva iniziato ad immaginarlo con l'aiuto del computer. Un album che si propone come una pozione magica dove si mischiano suoni provenienti da mondi apparentemente lontani fra di loro, sostenuti da un approccio ritmico molto moderno e potente, un approccio che ha pochissimo a che fare con i ritmi che siamo soliti associare al jazz, una libera interpretazione dei ritmi trance, con sonorità a metà tra la 'dance music' piu' attiva e la essenziale rozzezza lo-fi del mondo 'house'. Sopra a questo tappeto intessuto dal batterista Rune Arnesen, integrato da samples e percussioni di varia provenienza e dal basso elettrico suonato dallo stesso Molvær si librano le improvvisazioni circolari della tromba del leader, le sonorità ambient dei chitarristi Eivind Aarset, Morten Molster e Roger Ludvigsen, le tastiere e i suoni campionati di Ulf Holand e Reidar Skar. Tanto per avere un'idea della varietà dei riferimenti e delle fonti di ispirazione basti dire che nel brano "Tlon" viene utilizzato un sample tratto da "Dance to the Rhythm", uno dei capisaldi della dance music che già il divino Miles Davis utilizzava come background music per l'ingresso sul palco dei suoi musicisti nei concerti degli ultimi anni ottanta. Invece nel brano "Platonic Years" i samples provengono da un disco ambient di Bill Laswell (Axiom Ambient: Lost In The Tradition) e da un brano di Ab und Zu ("Totally"). Disco non di immediato e facile ascolto ma dalle atmosfere surreali e senza rapporti spazio/tempo definiti...inti--mistico!!! ...Download HERE and enjoy......zero

venerdì 21 marzo 2008

Tortoise

Cari amici ed ascoltatori...
I Tortoise, una delle band-chiave del decennio Novanta, nascono in uno dei laboratori musicali più importanti degli Stati Uniti: Chicago. E' proprio nei sotterranei della "windy city" dell'Illinois che sono state gettate le basi di un nuovo tipo di rock, sganciato quasi completamente dai suoi binari tradizionali e volto a una frenetica ricerca di tutte le possibili contaminazioni con altri generi, jazz in primis. Si è formata così una nuova scena, tanto influente sulla musica contemporanea quanto appartata, popolata da band prive di quell'immagine "forte" tipica della tradizione del rock. Pur restando sempre lontani dalle luci della ribalta, i Tortoise sono diventati - volenti o nolenti - i portabandiera di questo movimento. Capitanati dall'ingegnere del suono Dough McCombs e dal bassista John McEntire, i post-rocker (?) di Chicago producono una musica sfuggevole, che si sottrae alle definizioni. E' una mix incredibile di dub, ambient e psichedelia, che pesca in buona parte dal calderone dell'alternative rock americano degli anni Novanta (in particolare lo slo-core degli Slint), ma anche dal kraut-rock tedesco (Neu!, Faust, Can), dal Canterbury-sound degli anni 70 (che amo moltissimo), dal jazz elettrico e dal minimalismo. Tra i "critici musicali" c'è chi la chiama "post-rock", chi "avant-rock". Alcuni hanno azzardato definizioni più fantasiose. Come il "Sunday Times" che l'ha descritta come "eclectic-jazzy-avantgarde-postpunk-rasta friendly". . Altro tratto distintivo del gruppo è l'equilibrio nel mescolare campionature e musica suonata . D'altra parte, i Tortoise non sono soltanto abili assemblatori di suoni preconfezionati, ma anche ottimi musicisti, alcuni di formazione prettamente jazz, tutti propensi all'intercambiabilità dei ruoli. Questo TNT è alla fine un album di fusion.......potrebbe dire il mitico Miles....da provare HERE...zero

New Soundz

Aoki Takamasa -
Simply Funk [glitch]
Il termine inglese 'glitch' indica un malfunzionamento, un errore, un'interruzione ed è usato generalmente per indicare un piccolo difetto di origine elettrica. Fare di questi difetti delle opere d'arte ha la doppia finalità di creare e cercare nuove soluzioni estetiche ma soprattutto di svelare i limiti e la non-perfezione assoluta della macchina, nonché il suo lato imprevedibile e incalcolabile. ll quasi trentenne giapponese Aoki Takamasa è uno di quei musicisti/programmer che riesce in tutto cio'...quindi gustiamoci questo "Simply Funk" che dai "critici ufficiali" viene definito come glitch o progressive form... un future funk essenziale, emotivo spesso schizzoide, un mix di interessanti suoni dell'altro mondo....zero
Download HERE

My Cat is an alien

Questa band, in realtà un duo, nonostante il nome straniero (ma non era più bello: "Il mio gatto è un alieno"?), nasce in quel di Torino, per la volontà di due fratelli Maurizio e Roberto Opalio; nel 2003 poi da alle stampe il primo dei tre CD facenti parte di una coraggiosa trilogia: The Cosmological Eye Trilogy a cui, nei seguenti anni, hanno fatto seguito gli altri due che ho qui riunito in un unico file, trattandosi della trilogia completa edita nel 2005. La musica proposta è un mix di avanguardia, elettronica, post cosmic sound di non facile fruibilità, specie in alcune sue suite mononote e lunghe fin 40 min.; insomma Terry Riley a braccetto con i Limbus ed i primi Amon Dull. Disco solo per appassionati (Fabrizio è x te) altrimenti è INASCOLTABILE!
Download aand enjoy .....
HERE......zero
Bitrate (complete trilogy) 210kbps (variabile) 289,45MB






CHUCK MANGIONE


Dear friends and listeners....
"Feels So Good" è una registrazione del 1977 è un bel vinile di jazz strumentale, molto cool e pieno di echi soul...e poi la faccia goduta....imperdibile

Download HERE and enjoy....zero

UFO

Cari amici ed ascoltatori......
Pionieri dell'acid jazz giapponese, sono un trio di due giapponesi e di uno spettacolare francese maghrebino trapiantato in Giappone, Raphael Sebbagg, di cui sono notevolissimi i completini da dandy anni '60, puro Austin Powers. Sono stati scoperti in Europa grazie a uno dei primi volumi di "The Rebirth Of Cool", la storica compilation del giornale Straight No Chaser. Usualmente dalle nostre parti i dischi (non saprei ora dire quanti in tutto) sono usciti per la Talkin' Loud, ma ora che Gilles Peterson pensa solo a godersi la vita e non certo a farla godere all'etichetta, hanno dovuto cercare altre sponde. Agli inizi inizi (primi anni '90) la loro abilità nell'assemblare i campionamenti sembrava stupefacente, poi gli altri sono cresciuti di livello mentre loro hanno mantenuto lo standard. Ma restano onesti. E, come qualcun altro dell'ondata acid jazz, per me non sono ancora da confinare nel cassetto delle cose indesiderate e inutilizabili...un grazie a Dj Groove Provider per questa dritta...Download HERE ........zero

The Brides of dr.Funkenstein

Dear friends and listeners...
The Brides of Funkenstein were a female group who accompanied his other bands on tours. They recorded for Atlantic from 1978 to 1980. While Chaka Khan's sister Taka Boom was once a member, the group's roster on the Atlantic sessions included Lynn Mabry and Dawn Silva. They also got assistance from the Dramatics' Ron Banks and Larry Demps. The single "Disco to Go" was number seven on the R&B charts in 1978; it was their lone hit, although the song "Never Buy Texas From a Cowboy" was probably their most interesting record.
Recorded at the Howard Theatre, Washington, DC 1st and 2nd November, 1978.
Download HERE ...and enjoy.....zero

Benny Golson / Pharoah Sanders


Dedicated to John Coltrane, with whom Golson jammed in Philadelphia as a teenager, this recording features a two-tenor lineup of Golson and Pharoah Sanders with a stellar rhythm section of pianist Cedar Walton, bassist Ron Carter, and drummer Jack DeJohnette. While Sanders might seem a strange stylistic choice due to his scorching, free-style performances with Coltrane, he is, in fact, the only one of this group who recorded regularly with Coltrane, and he performs here totally within the hard bop context of the recording. Golson carefully chooses the tunes, including the lovely "Greensleeves," as well as four by Golson and one by Sanders. Most relate to Trane in some way, although Golson wisely eschews any kind of retrospective. Thankfully, too, the saxophonists never engage in any cutting, so the results are uniformly delightful, if somewhat conservative.(allmusic)
This album was recorded 1983, released Jan 1, 2000 (!) and is out of print.
Download and enjoy....HERE......zero

martedì 18 marzo 2008

RAD


Dear friends and listeners......
grew up in the San Francisco Bay Area and began playing piano at the age of 4. In 1990 she completed her jazz studies at U.C. Berkeley. The West Coast music scene quickly got hip to rad.'s latin jazz chops and she was soon playing with legendary musicians like Pete Escovedo, Benny Velarde (Cal Tjader), Orestes Vilato (Santana), Ray Obiedo and David Garibaldi among others. Her move to Europe in 1991 marked the beginning of her solo career. With the encouragement of her husband and producer Michael Kirsch (co-founder of the Soulciety Record label), rad. became Rose Ann's solo project, a funk show spiced with latin flavors.

The debut LP "Radified" (1992) catapulted rad. into the spotlight. It's hit single "Wishy" featured on the now classic "Soulciety Funky Family Compilation I" stormed European dancefloor charts and received "Album of the Month" awards in many prominent music publications throughout Europe......enjoy.....zero

lunedì 17 marzo 2008

LTC


Cari amici ed ascoltatori...
Pietro Lussu, Lorenzo Tucci, Pietro Ciancaglini ci omaggiano di questo bel dischetto molto cool e molto italico...con una copertina retro' quanto basta, ad immagine di quelle della Blue Note che fanno tanto anni '60 che si potrebe essere tratti in inganno...i soliti standarts....ma l'italico jazz sta vivendo un buon momento e questo navigato trio con il loro "A different view" ne è la prova...il tutto per la nostra gioia di gaudenti estimatori....zero
DL http://sharebee.com/043941e0